Uno studio condotto dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova dal titolo “Objectifying Media: their effect on gender role norms and sexual harassment of women” (trad. “I media oggettivanti: il loro effetto sulle norme dei ruoli di genere e le molestie sessuali nei confronti delle donne”) e pubblicato su “Psychology of Women Quarterly” ha voluto indagare se esiste una relazione fra esposizione a programmi televisivi che propongono un immagine oggettivante della donna e comportamenti di molestia.
Lo studio ha coinvolto uomini di età compresa fra i 18 e i 48 anni, suddivisi casualmente in tre gruppi, che dovevano visionare un video clip della durata di qualche minuto con contenuto diverso. Il primo video clip prevedeva un documentario sulla natura (condizione di controllo), il secondo comprendeva sequenze di immagini tratte da programmi che proponevano una immagine delle donne “oggettivante” (condizione TV oggettivante) e un ultimo video che descriveva donne in ruoli professionali di prestigio (condizione donne professioniste). Al termine della visione dei diversi video i partecipanti hanno compilato un questionario volto a rilevare il loro grado di adesione alle norme tradizionali sul ruolo maschile. Per misurare invece i comportamenti di molestia in termini quantitativi sono state registrate il numero di barzellette a contenuto sessista inviate dai partecipanti a una interlocutrice fittizia nel corso di una successiva interazione tramite Internet.
Dai risultati è emerso che solo coloro che hanno visto i video con immagini di tipo oggettivante della donna hanno una maggiore adesione alle norme tradizionali e stereotipi riguardo i ruoli sessuali; adesione che a sua volta porterebbe a un aumento di comportamenti di molestie (misurati quantificando le barzellette).
Fonti:
Sette – Corriere della Sera del 17 gennaio 2014
http://www.universita.it/donne-oggetto-tv-favoriscono-molestie/
Lo studio suggerisce che non vanno sottovalutati gli effetti condizionanti dei mass media e andrebbe esercitato un atteggiamento attivamente critico e consapevole verso i contenuti a cui si viene esposti.
Di: Letizia Mannino