Il rapporto annuale del CENSIS registra lo stato del paese e anche alcuni cambiamenti emergenti a causa della pandemia. E a questo proposito fa riferimento a una irrazionalità che si sta infiltrando nel tessuto sociale. Per esempio il 5,9% degli italiani ritiene che il covid non esiste e il 10,9% che il vaccino sia inutile.
Tra i vari punti a cui fa riferimento il rapporto anche qualche dato sul livello di scolarità. Un terzo degli occupati possiede al massimo la licenza media. Anche tra i quasi 5 milioni circa di occupati con età fra i 15-34, il 19.2 % (quasi un milione) ha conseguito al massimo la licenza media, mentre il 54,2% un diploma e il 26,6% la laurea. Un altro dato poco incoraggiante è la scarsa importanza che i giovani attribuiscono all’investimento sulla formazione. Infatti l’87.4% non riconoscerebbe una correlazione diretta tra l’impegno nella formazione e la prospettiva di avere un lavoro stabile e adeguatamente remunerato.
Un ulteriore elemento emerso riguarda la progettualità delle nuove famiglie e per le quali la pandemia ha avuto un certi impatto. Secondo un ‘indagine del Censis poco prima della pandemoa il 33,1% dei capofamiglia con meno di 45 anni aveva l’intenzione di sposarsi o di convivere e il 29,8% di avere un figlio; mentre soltanto il 26,5% ha proseguito nei progetti e in un caso su dieci il progetto è stato annullato. Il 55,3% delle famiglie che aveva il desiderio di avere un figlio ha deciso di rinviare e l’11% circa ha deciso di rinunciare.
Per maggiori informazioni sul rapporto è possibile consultare il sito del censis
Di: Letizia Mannino