Fonte immagine Terre des hommes “Bambini maltrattati: in Italia circa 100.000 le vittime”
Non ci sarebbe bisogno di dati per sostenere che i bambini non vanno maltrattati. Ma recenti studi hanno dimostrato che i danni non sono soltanto a livello psicologico ma anche a livello biologico e organico e possono avere effetti a lungo termine.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Molecular Psichiatry i bambini maltrattati presentano telomeri più corti (i telomeri sono porzioni terminali dei cromosomi che si accorciano con il passare degli anni) e questo si può tradurre in un invecchiamento prematuro di 5-10 anni.
Parla dell’argomento un articolo pubblicato sul Corriere della Sera Salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i casi reali di maltrattamento che includono molestie sessuali, abusi fisici, mancanza di cure, e anche abusi psicologici, atti di bullismo, stress da divorzio dei genitori o da perdita di uno di loro, presenza in famiglia di malattie mentali o tossicodipendenze sarebbero nove volte più numerosi di quelli segnalati.
Nel corso del congresso congiunto della Società italiana di pediatria (Sip), di quella di infettivologia pediatrica (Sitip) e di quella delle cure primarie (Sicupp) che si è svolto recentemente a Palermo Pietro Ferrara, professore di pediatria presso l’Università Cattolica e all’Università Campus biomedico ha illustrato alcuni fattori che possono contribuire a scatenere dei maltrattamenti: «È evidente che esistono contesti familiari in cui il rischio di maltrattamenti è maggiore: pensiamo, appunto, alle tossicodipendenze dei genitori o alla povertà. Ma ci sono anche condizioni del bambino che possono scatenare reazioni abnormi nell’ambito familiare. Piccoli con malattie croniche o disabilità o nati prematuri hanno bisogno di cure particolari che possono mettere in crisi i genitori. Ed è il pianto prolungato la condizione che spesso determina nel genitore una forma di frustrazione e di rabbia che culmina con un maltrattamento».
Alcuni studi, citati nell’articolo, hanno anche messo in evidenza la possibile relazione fra maltrattamenti e sviluppo di gravi patologie come il cancro, disturbi cardiaci ecc.
Fonte: Corriere della Sera, Salute – Leggi l’articolo
Risulta quindi evidente l’importanza, almeno per quei maltrattamenti che più facilmente si verificano nei contesti familiari, che i genitori vengano aiutati a comprendere i segnali dei bambini e a gestirli in maniera adeguata. Ma i genitori devono farsi anche aiutare a riconoscere quando i comportamenti del bambino scatenano loro rabbia e aggressività onde prevenire i maltrattamenti e trovare un modo per comprendere e fronteggiare questi sentimenti. Importante quanto riferiscono i pediatri circa la cosiddetta shaken baby syndrome (sindrome da bambino scosso), una delle principali cause di morte nel primo anno di vita. Il genitore agisce con l’intenzione di far zittire il bambino senza spesso essere consapevole della pericolosità di scuoterlo; secondo i dati riportati il 30 per cento dei piccoli scossi violentemente muore e l’80 per cento riporta gravi danni permanenti.
Di: Letizia Mannino