Persone che hanno letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi (per 100 persone di 6 anni e più)
Fonte: http://www.istat.it/it/cultura-comunicazione-e-tempo-li
L’indagine “Noi Italia” condotta dall’Istat mette in evidenza come a fronte di molti libri pubblicati i lettori risultino invece pochi.
“La lettura di libri gioca un ruolo importante nel processo di crescita individuale, fin dalle più giovani fasce di età. Più gli individui leggono, più riescono a mantenere aggiornate, efficienti e flessibili le loro conoscenze, ossia il loro capitale umano, e riescono a interagire meglio con le altre persone, accrescendo il loro capitale sociale”. http://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1[id_pagina]=443&cHash=883178956a0049718cd5ae7c3bcf6353
Dall’indagine Istat risultano i seguenti dati relativi alle abitudini di lettura nel tempo libero (quindi non per motivi professionali o scolastici) nel 2012:
- il 46% della popolazione dichiara di avere letto almeno un libro nell’arco di un anno
- tra i lettori, il 46% dichiara di avere letto al massimo 3 libri nell’ultimo anno.
- soltanto il 14,5% afferma di averne letti minimo 12
Nonostante la bassa percentuale di persone che dichiarano di leggere è confortante il dato che dopo una contrazione registrata nel 2011 nel corso del 2012 i lettori sono aumentati; e, dato positivo, aumenta la percentuale dei bambini e ragazzi che leggono nella fascia di età dai 6 ai 17 anni.
L’indagine riporta anche la distribuzione dei lettori per regione da cui emerge un dato trasversale che caratterizza tutto il territorio secondo il quale le donne leggono più degli uomini. La differenza è presente in quasi tutte le classi di età ma risulta massima nella fascia tra i 15 e i 17 anni (dove la percentuale di lettrici raggiunge quai il 71% mentre quella dei ragazzi il 49%); lo scarto si riduce invece solo dopo i 65 anni fino ad invertirsi tra gli ultra 75enni dove gli uomini iniziano a leggere più delle donne (24,3% contro 23%).
Alla luce del ruolo che svolge la lettura nel processo di crescita individuale e sociale i dati Istat, circa le abitudini degli italiani, sono importanti perchè evidenziano un interesse contenuto verso la lettura che invece risulta utile e arricchente dal punto di vista umano. Come mostra anche lo studio, di cui si è parlato, condotto da Emanuele Castano alla New School for Social Research di New York e pubblicato su Science, la lettura svolge un ruolo importante anche rispetto allo sviluppo della capacità di comprendere gli stati emotivi degli altri; competenze necessarie allo sviluppo di relazioni soddisfacenti non solo sul piano affettivo ma in genere.
Se si considera che i dati Istat non forniscono una indicazione sul genere letterario dei libri letti, sembra emergere che una fascia consistente della popolazione non utilizza la lettura come stimolo alla crescita personale.
Di: Letizia Mannino