Perché alcune coppie durano nel tempo e altre no? Parla di questo tema un articolo pubblicato sul Corriere della Sera – 27ora, dove vengono citate alcune ricerche sul’argomento; ma in particolare una risposta si potrebbe trovare negli studi di John Gottman e nella parabola del cardellino. Lo studio da cui nasce a questa parabola è stato condotto osservando le interazioni di 130 coppie neosposate in un ambiente sperimentale organizzato in maniera tale da poter somigliare a una casa per le vacanze.
Nell’articolo si legge: “Immaginate un marito appassionato di bird watching, l’osservazione degli uccelli. Vede un cardellino che attraversa in volo il cortile e chiama la moglie. «Guarda che bello!». Lei può correre alla finestra e condividere quell’emozione. Oppure può limitarsi ad annuire distrattamente. La scena, naturalmente, può presentarsi anche al contrario: lei chiama lui, magari per dirgli che ha ricevuto una bella notizia; lui può cogliere o lasciar fuggire via l’attimo. Per coltivare un amore bisogna saper stare insieme nella cattiva sorte, ma anche in quella buona. Quello che conta non è l’uccellino, e anche la lieta novella può essere più o meno importante. C’è in gioco altro: la disponibilità a prestare attenzione a chi abbiamo di fianco, a condividere i suoi stati d’animo. Far cadere le «offerte di interazione» è come un veleno distillato quotidianamente alla felicità coniugale.”
Sei anni dopo l’esperimento, lo psicologo e i suoi colleghi hanno scoperto che a divorziare erano state le coppie che durante il periodo dell’esperimento avevano accolto i bisogni emzionali del partner solo tre volte su dieci; mentre le coppie ancora insieme erano state attente al partner nove volte su dieci.
Di: Letizia Mannino