Sul quotidiano ‘La Repubblica’ un articolo dal titolo ‘I figli dei divorziati divorziano di più?‘ che riporta il parere di diversi esperti sull’argomento. Elizabeth Marquard, che ha condotto uno studio su 1.500 figli di coppie divorziate ha concluso che il divorzio può essere necessario, ma non è mai buono.
Da uno studio europeo (finlandese, del National Public Health Institute), su 1471 studenti intervistati a 16 e poi a 32 anni è emerso che i figli di genitori separati hanno un tasso maggiore di separazione, divorzio e comportamenti a rischio rispetto a quelli delle coppie stabili. Per la ricerca, il divorzio dei genitori costituisce una «base di vulnerabilità».
Gian Ettore Gassani, presidente della Associazione Matrimonialisti Italiani ritiene che i figli dei divorziati siano in parte responsabili del calo dei matrimoni e che le nozze oggi si affrontano con più cautela.
Per Umberto Galimberti se in alcuni casi le separazioni possono essere necessarie si deve avere comunque chiaro che la scelta avrà delle conseguenze sui figli.
Fonte: La Repubblica – Leggi l’articolo
I figli possono soffrire per il divorzio dei genitori e possono soffrire anche se questi restano insieme se la convivenza non corrisponde ad una reale armonia e serenità.
Se è vero come dice Galimberti che quando si sceglie il divorzio non bisogna poi cercare alibi, occorre però differenziare le situazioni perché forse non tutte le separazioni e divorzi si attuano con le stesse modalità. Se i genitori riescono a mantenere e costruire una relazione con i figli e anteporre le loro esigenze, gli effetti dolorosi e disorientanti possono essere più contenuti e gestibili.
Un altro aspetto che può risultare importante è come avviene il processo di svincolo dalla famiglia. Tanto più un figlio riesce a vedere l’esperienza del divorzio dei genitori come espressione del loro modo specifico di essere persone, coppia e genitori, tanto più potrà cercare di comprendere il loro punto di vista senza generalizzarlo al funzionamento dei rapporti sentimentali e affettivi in genere; quindi senza sviluppare una sfiducia nelle relazioni di coppia e nella famiglia. Così facendo i figli di divorziati potranno investire nella propria storia affettiva in modo individuale, traendo magari insegnamento dall’esperienza dei propri genitori.
Di: Letizia Mannino