Per Giorgio Tamburlini pediatra e presidente del Csb i genitori dovrebbero proporre ai bambini attività diverse come giochi, letture, musica e passeggiate così da evitare che vengano attratti eccessivamente dagli strumenti informatici. Spiega infatti che tra gli effetti che sono stati osservati fra i figli dell’era digitale … “c’è la difficoltà di concentrarsi per la ‘lettura profonda’, quella in cui si richiamano le esperienze passate e si fanno i collegamenti. Il contrario di quella scrematura rapida di un testo cui siamo abituati in rete e perfino con gli ebook”.
Per Stefano Vìcari, responsabile della neuropsichiatria infantile all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma i libri restano un ottimo strumento di intrattenimento e si osservano minori problemi di lettura e di dislessia fra gli alunni delle elementari abituati a leggere fin da piccoli.
La questione è tuttora controversa poerchè ancora non sono chiari gli effetti di un uso precoce delle tecnologie. Però oltre alle valutazioni riportate nell’articolo del quotidiuano ‘La Repubblica’ è importante ricordare che ci sono delle attività che si prestano maggiormente ad essere svolte insieme agli altri e che andrebbero provilegiate in fase di crescita perché aiutano la socializzazione, la capacità di comprendere il punto di vista degli altri, di acquisire il senso delle regole ecc.
Quindi a prescindere degli effetti più o meno negativi delle tecnologie è bene che nelle prime fasi di crescita vengano svolte principalmente attività che favoriscono un adeguato sviluppo emotivo, interpersonale e cognitivo.
Di: Letizia Mannino