Ancora un episodio dove i genitori intervengono in difesa dei propri figli e contestano i provvedimenti presi dalla scuola. Sul Corriere della Sera – 27° ora, un articolo di commento all’episodio avvenuto a Cuneo che vede coinvolti diversi ragazzi che durante una gita scolastica hanno preso di mira un compagno e mentre, si legge nell’articolo, il ragazzo era ubriaco, stanco, in pigiama, praticamente incosciente i compagni lo avrebbero denudato, depilato, messo in una vasca e altri comportamenti analoghi, filmando il tutto e mettendolo on line. La scuola avrebbe sospeso i ragazzi ma alcuni genitori hanno protestato scrivendo a un quotidiano per lamentarsi che il provvedimento era troppo duro e si trattava di una ‘bravata’, di ‘uno scherzo fra ragazzzi’ che dovevano risolvere fra loro.
Fonte Corriere della Sera Malmenano il compagno, la preside li sospende, i genitori protestano
Qual’è il limite fra bravata, scherzo e bullimo o violenza? Fino a che punto è opportuno che i genitori intervengano in difesa dei figli e quando invece è necessario e doveroso che prendano posizione, riconoscano che i figli hanno sbagliato? Quanto è importante che scuola e famiglia perseguano posizioni educative condivise, dove sia possibile per i ragazzi riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? Scuola e famiglia non dovrebbero essere alleate nell’insegnare ai giovani il rispetto per sè e per gli altri?
Di: Letizia Mannino