Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Generazioni confuse

Il settimanale ‘L’Espresso’ con l’articolo ‘Generazioni, che fine hanno fatto? ‘ affronta un tena oggi di attualità  e nel farlo riporta i pareri di diversi esperti. Alcunie parole di Massimo Ammaniti “In passato esistevano rituali e compiti evolutivi chiari che scandivano il passaggio del tempo. La scolarizzazione, l’adolescenza, il riconoscimento delle proprie attitudini e quindi il lavoro, poi il matrimonio, la formazione di una nuova famiglia erano tutte tappe che segnavano i cambiamenti dell’individuo”, e ancora “A un certo punto i genitori concludevano il circolo fertile, e i figli si sentivano autorizzati a entrare nel mondo adulto. Oggi tutto questo è saltato: la famiglia tradizionale è sempre meno comune, i figli sono pochi, e gli spazi degli uni e degli altri coincidono: mentre prima la vita dei figli e dei genitori era anche fisicamente separata, oggi la condivisione è così ampia da rendere le distinzioni molto sfumate: parliamo liberamente di qualunque argomento con i figli davanti; insieme si viaggia, si va fuori con gli amici; i figli assistono ai nostri pasticci sentimentali e da loro pretendiamo il racconto delle prime esperienze sessuali. Li difendiamo con i professori, li coinvolgiamo nei nostri problemi”…

Il sociologo Ilvo Diamanti cita invece alcuni dati di un sondaggio dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza secondo il quale il 19% degli italiani pensa che la giovinezza possa durare anche oltre i 60 anni, mentre il 45% che finasca tra i 50 ei 60 anni.

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Scritto da: Letizia Mannino

Abitudini per dormire….

Solo il 68,4% dei bambini al di sotto dei 14 anni dorme in modo adeguato. E’ uno dei dati che emerge dal progetto ‘Ci piace sognare’ presentato nei giorni scorsi  alla Camera. Il progetto ha coinvolto pediatri di tutto il territorio nazionale che hanno preso in esame 2030 bambini circa.

Dall’indagine emerge anche che i bambini che si addormentano nel letto dei genitori sono il  39% a 1-2 anni, e pur riducendosi la percentuale con la crescita, sono il 26% a 5-6 anni e il 20% a 7-9 anni. Risulta che il 13,1% dei bambini cambia letto durante la notte;  la maggioranza passa dal proprio letto a quello dei genitori ma non manca chi fa il percorso inverso.

La ricerca ha esaminatoa anche le abitudini prima di addormentarsi e tra le principali attività si trova tv, tablet, video giochi ecc. Il 65% dei bambini nella fascia d’età compresa tra i 3 e i 4 anni utilizza la tv o un altro video per dormire; ma tv e dispositivi tecnologici si trovano già tra il 40% dei bambini di 1-2 anni. Mentre solo il 48% utilizza i libri prima per addormentarsi.

Fonte Adnkronos Salute, Un under 14 su 3 dorme male, troppa tecnologia prima di andare a letto

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Scritto da: Letizia Mannino

Indicatori demografici Istat

TASSO GENERICO DI NATALITÀ E TASSO DI CRESCITA NATURALE PER REGIONE. Anno 2015, per mille residenti, stima

Fonte tabelle Report indicatori demografici STAT

Dagli indicatori demografici Istat risulta che nel 2015 le nascite sono state quindicimila in meno rispetto al 2014, raggiungendo così il nuovo minimo strico dall’Unità d’Italia.

Il 2015 è il quinto anno consecutivo di riduzione della fecondità, giunta a 1,35 figli per donna. L’età media delle madri è di 31,6 anni.

Rispetto ai dati sulla mortalità invece, nel 2015 i morti sono stati 54 mila in più dell’anno precedente (+9,1%). Il tasso di mortalità è il più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi. La fascia di età più interessata dal fenomeno è quella anziana fra i 75-95 anni. Il picco di mortalità del 2015 è spiegato in parte come dovuto a effetti strutturali legati all’invecchiamento e in parte al fatto che il biennio precedente sarebbe stato più favorevole facilitando quindi la sopravvivenza.

Un altro daro, fra quelli rilevati dall’indagine, riguarda la diminuzione della speranza di vita alla nascita. Per gli uomini scende a 80,1 anni (da 80,3 del 2014), per le donne a 84,7 anni (da 85). L’età media della popolazione è di 44,6 anni.

Report indicatori demografici Istat  pdf(19 febbraio 2016)

Istat

Scritto da: Letizia Mannino

Tipologie di coppia

Le-giovani-coppie-hanno-il-timore-che-...-guarda-la-vignetta-L’Agenzia di Stampa ANSA riporta la notizia ‘Coppie sono di quattro categorie, ‘drammatici’ più a rischio‘ che cita uno studio condotto dall’università dell’Illinois e pubblicato dal Journal of Marriage and Family, secondo il quale possono essere individuate diverse tiipologie di rapporti di coppia: ‘drammatici’, ‘conflittuali’, ‘socialmente coinvolti’ o ‘orientati al partner’. L’indagine è stata condotta  su 376 coppie intorno ai 25 anni.
Brian Ogolsky, autore principale della ricerca, spiega che le coppie definite drammatiche hanno il doppio di probabibilità di lasciarsi mentre per le coppie orientate al partner gli avvenimenti, anche negativi, possono diventare uno spunto per rendere più profonda la relazione.

In effetti  l’aspetto critico per le coppie, spesso, non è costituito tanto dalle differenze di carattere, dalle difficoltà che si possono incontrare nella vita ecc ma da come i partner in relazione al loro modo di essere avvertono le situazioni e quindi anche gli atteggiamenti del partner stesso. Uno stesso comportamento, come per esempio un ritardo a un appuntamento, può essere avvertito in modo differente dalle persone,  come un modo di essere dell’altro, come una limitazione della propria liberta, come espressione di scarsa considerazione, come un rifiuto, e conseguentemente attivare stati d’animo e risposte diverse. E’ quindi importane vedere le tensioni della coppia non necessariamente come espressione di un rapporto che non funzione ma come manifestazione del modo di ognuno di avvertire e spiegarsi il comportamento dell’altro così da comprendere meglio le dinamiche relazionali e ridurre le incomprensioni.

Scritto da: Letizia Mannino

Sonno e stress

L’Agenzia Ansa riporta la notizia ‘Sonno e stress, la terribile equazione dei teenager che dormono male‘ dove cita uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Alabama a Birmingham e dell’Arizona State University e pubblicato sulla rivista ‘Physiology and Behavior‘ che sembra confermare come una carenza di sonno, o una sua scarsa qualità, possono contruibuire a rendere gli adolescenti  più reattivi allo stress; condizione che può avere potenziali ripercussioni sullo stato di salute, sul comportamento e sul rendimento scolastico. La chiave di questa influenza potrebbe risiedere nel sistema neuroendocrino che svolge un ruolo di rilievo nei diversi cambiamenti che si verificano durante la pubertà,

Dallo studio emergerebbe, quindi, l’importanza che i genitori, la famiglia, facciano sì che bambini e adolescenti acquisiscano abitudini di vita, come per esempio le ore di sonno, necessarie ad un equilibrato benessere fisico ed emotivo.

Come spesso viene messo in evidenza il sonno risulta molto importante anche negli adulti. Quindi se si verificano con frequenza periodi di insonnia o comunque di sonno di scarsa qualità sarebbe bene cercare di indagare i motivi così da evitare circoli viziosi.

Scritto da: Letizia Mannino

Coppia e lavoro

Sull’Agenzia Ansa l’articolo ‘Sfatato il mito, la carriera non è nemica della coppia‘ riporta la notizia di uno studio seguito da un gruppo coordinato da Dana Unger, ricercatrice del Politecnico federale di Zurigo,  condotto per 6 mesi su 285 coppie con entrambi i partner impegnati in carriera per 44 ore settimanali circa.

I risultati, dicono i ricercatori, mettono in discussione l’ipotesi del senso comune di un’associazione negativa tra ore trascorse al lavoro e soddisfazione della relazione affettiva. Anzi dallo studio emergerebbe che le coppie molto impegnate professionalmente cercano di sfruttare al meglio le ore libere dal lavoro proprio per compensare il poco tempo passato insieme al partner.

La situazione potrebbe cambiare con l’arrivo dei figli se entrambi i partner non cercano di riorganizzarsi e rimodulare gli impegni.

Scritto da: Letizia Mannino

Serve apprendere le tabelline?

Periodicamente emergono delle domande circa i metodi migliori di insegnamento. Ora in Gran Bretagna, dopo molti dibattiti, il ministro dell’Istruzione ha stabilito che gli studenti dovranno imparare le tabelline fino a quella del 12 entro la fine del IV anno della scuola primaria (nove anni).

E i pareri degli esperti sull’argomento sono diversi. Ad esempio, per Jo Boaler, docente inglese di didattica della matematica all’Università di Stanford, in questo modo non si fa che  peggiorare la fama della matematica alimentando l’avversione degli studenti. Per Giuseppe Rosolini invece, logico di matematica dell’Università di Genova, le tabelline servono come serve l’alfabeto. Ma precisa che  “Uno bravo con le tabelline non è necessariamente bravo in matematica, e viceversa. Ma non saper fare i calcoli elementari è come non sapere mettere insieme le lettere dell’alfabeto, e un poeta che non sa farlo probabilmente avrà difficoltà a scrivere poesie” .

Fonte: quotidiano ‘La Repubblica’, La battaglia delle tabelline

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Scritto da: Letizia Mannino

Per ascoltare… non basta sentire….

co9municazione matrimonio

Scritto da: Letizia Mannino

Donne e uomini hanno un cervello a ‘mosaico’

Su ‘Le Scienze’ l’articolo ‘Oltre le differenze di genere: il cervello umano è un mosaico‘ che illustra un nuovo nuovo studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” di Daphna Joel, dell’Università di Tel Aviv che ha scansionato con la risonanza magnetica il cervello di 1400 cervelli umani di entrambi i sessi mettendo in evidenza che pur essendo presenti caratterisitiche più specificamente femminili o maschili il cervello presenterebbe una conformazione a mosaioco dove coesistono tratti di entrambi i generi

I risultati di questi studi possono suggerire l’opportunità di evitare stereotipi nell’individuare le attitudini e passioni che dovrebbero avere maschi e femmine in particolare quando sono piccoli, cercando piuttosto di osservare le attività di loro interesse, anche negli studi.

Scritto da: Letizia Mannino

Adolescenti: genitori o smartphone

Il ‘Corriere della Sera – Salute’ nell’articolo ‘Ecco perché gli adolescenti non danno retta ai genitori mentre giocano con lo smartphone‘ la notizia di uno studio condotto dai ricercatori dell’University College London Institute of Cognitive Neuroscience che ha messo in evidenza come gli adolescenti hanno difficoltà a eseguire più compiti contemporaneamente e questo spiegherebbe perchè i ragazzi faticano a dar retta ai genitori mentre giocano con il telefonino o sono impegnati con il PC. Infatti, la capacità di fare più cose contemporanemente il ”multitasking” si svilupperebbe con l’età adulta.

Per  Kathryn Mills, autrice della ricerca, i risultati rafforzano la teoria che le funzioni cerebrali degli adolescenti non permettono di immagazzinare più input contemporaneamente

I risultati emersi possono essere uno spunto di riflessione circa l’opportunità e il modi di utilizzo dei cellulari a scuola in quanto elemento di distrazione rispetto alle attività didattiche. Infatti non si tratterebbe solo di una questione di regole ma del rischio che si crei una sorta di ‘sovraccarico’ cognitivo.

Scritto da: Letizia Mannino