Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Dati Istat sul matrimonio

Usciti oggi i dati dell’Istat su ‘Matrimoni, separazioni e divorzi’. Nel 2015 aumentano i matrimoni (4.600 in più rispetto al 2014) dopo una diminuzione costante dal 2008 al 2014 con una media di quasi 10.000 l’anno.

Prosegue l’aumento dei matrimoni celebrati con rito civile,  l’8% in più rispetto al 2014 e il 45,3% del totale dei matrimoni.

L’ntroduzione del ‘divorzio breve’ sembra  aver prodotto un consistente aumento del numero di divorzi, che ammontano a 82.469 (+57% sul 2014). Più contenuto è l’aumento dele separazioni, pari a 91.706 (+2,7% rispetto al 2014).

La durata media del matrimonio al momento della separazione è di circa 17 anni. In media i mariti hanno 48 anni, le mogli 45 anni.

La propensione a separarsi è più bassa e stabile nel tempo nei matrimoni celebrati con il rito religioso.

Nel 2015 le separazioni con figli in affido condiviso sono circa l’89% di tutte le separazioni con affido e l’8,9% dei figli è affidato esclusivamente alla madre

Fonte istat, Matrimoni, separazioni e divorzi

Fonte Foto Istat (cliccando sull’immagine per visualizzare l’infografica interattiva)

Immagine pixabay

 

Scritto da: Letizia Mannino

Millenials e truffe online

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare i millenials cascano nelle truffe di finto supporto tecnico più di quanto non accada a persone meno giovani e, quindi in genere, con minore familiarità con le tecnologie.

Sul quotidiano ‘La Repubblica’ del 23 ottobre la notizia di un’indagine condotta da Ipsos-Microsoft  su un campione  di mille persone di 12 Paesi (Australia, Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Regno Unito, India, Singapore, Sudafrica e Usa) e che prende in esame le truffe, on line e non, finalizzate ad offrire assistenza ”tech” per presunti problemi del computer o per eliminare virus, e che invece installano programmi pericolosi sui dispositivi dei malcapitati.

Nell’ultimo anno due utenti su tre, nei paesi oggetto della ricerca, hanno avuto esperienze di tentativi di truffe tecnologiche: solo il 20% degli interpellati però ha scambiato la truffa per vera e solo il 9% ci ha rimesso dei soldi. Il dato interessante è che la metà delle vittime ha tra 18 e 34 anni, mentre solo il 17% ha più di 55 anni e il 34% ha un’età tra 36 e 54 anni.
Come mai questo risultato? I giovani non sono abbastanza prudenti? Hanno conoscenze tecnologiche non  adeguate? o il fatto che utilizzano di più il computer li rende più soggetti a proposte di interventi veloci?

Fonte: ‘La Repubblica’, Truffe online, millenials ci cascano più dei nonni

Foto Pixabay

Scritto da: Letizia Mannino

Educazione e tecnologie

L’Accademia Americana dei Pediatri nelle linee guida per bambini fino a 5 anni pubblicate su Pediatrics porta a 18 mesi (prima era 24 mesi) il periodo fino al quale non vanno utilizzati telefonini, computer e tablet. Viene suggerito di utilizzare gli strumenti digitali, come internet, per stare insieme per fare delle attività con i genitiori, in famiglia.

Quindi viene riconosciuta una valenza positiva alle nuove tecnologie purchè vengano seguite con delle regole: niente schermi un’ora prima del sonno e mentre si mangia.  In camera da letto non vanno tenuti apparecchi elettronici. Inoltre nella scelta delle attività da far svolgere ai bimbi va provilegiato il gioco all’aperto e con gli amici. Da non dimenticare il limite di tempo perché l’indicazione è di non superare i 60 minuti al giorno.

Fonte notizia: ‘La Repubblica’,  I pediatri ci ripensano: web e tablet ai bambini non sono più un tabù

Foto pixabay

Scritto da: Letizia Mannino

Il tempo… dei genitori

Contrariamente a quello che potrebbe sembrare  uno studio condotto da Judith Treas dell’Università della California di Irvine e collaboratori, pubblicato su Journal of Marriage and Family, mostra come i genitori oggi trascorrono più tempo con i loro bambini di quanto non accadesse cinquant’anni fa, a metà degli anni sessanta circa.
Dalla ricerca che ha coinvolto genitori di età compresa tra i 18 e i 65 in 11 Paesi (Canada, Regno Unito, Stati Uniti, Danimarca, Norvegia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Italia, Spagna e Slovenia) è emerso che nel 1965 le madri  si dedicavano alle varie attività di cura dei figli una media giornaliera di 54 minuti mentre nel 2012 la media è di 104 minuti al giorno.
Il tempo dedicato ai bambini dai padri invece sembra risulta quasi quadruplicato passando da 16 minuti a circa 59 al giorno.

Il dato sarebbe meritevole di approfondimento non tanto per il tempo che i genitori dedicano oggi, quanto per comprendere come mai in anni in cui ancora il lavoro femminile era meno diffuso risulti una media oraria così bassa. Da considerare che nel corso di decenni è sicuramente maturata una maggiore consapevolezza circa l’importanza delle figure genitoriali per lo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini.

Fonte: Ansa, I genitori di oggi trascorrono più tempo con figli

Scritto da: Letizia Mannino

Per i bimbi meglio la realtà…reale

L’agenzia di stampa ANSA pubblica la notizia ‘La realtà virtuale sconsigliata ai bambini, rischi per la salute’, che riferisce il parere di un’esperta della University of Southern California al sito Livescience sull’argomento la quale però precisa che fino a questo momento non ci sono studi sugli effetti che questi dispositivi possono avere sulla vista e sullo sviluppo dei neuroni.
L’esperta ricorda come tutti i principali visori riportano una indicazione della casa produttrice che sconsiglia l’uso ai minori di 12-13 anni. Marientina Gotsis, che dirige il Creative Media & Behavioral Health Center  commenta: “La scarsità di informazioni di sicurezza e le nostre conoscenze sulla neuroplasticità, dei bambini, cioè sulla capacità di riorganizzarsi delle connessioni cerebrali non mi fanno raccomandare il dispositivo per i più piccoli”.
A preoccupare gli esperti anche i possibili rischi per la visione. Infatti i dispositivi creano l’illusione della profondità facendo vedere ad ogni occhio un’immagine leggermente diversa, e questo porta a una sequenza di movimento per mettere a fuoco che è molto diversa da quella normale, con possibili conseguenze simili a quelle rilevate per gli occhiali 3D.

Scritto da: Letizia Mannino

capro espiatorio…

Scritto da: Letizia Mannino

App e ‘amore’…

AdnKrons Salute pubblica la notizia ‘Amore e sesso al tempo delle app, 1 italiano su 3 le usa per trovare nuovo partner’ che riferisce di una ricerca condotta dalla Federazione italiana di sessuologia scientifica (Fiss) sul rapporto fra ‘Sessualità e nuove tecnologie: come cambia la relazione di coppia’.

L’indagine ha coinvolto 1.100 persone ponendo proncipalmente domande sulle abitudini sessuali, sulle opportunità offerte dalla rete e sulla fedeltà al partner.

Dall’analisi emerge che sono più di 500 le app per fare conoscenze tramite le nuove tecnologie. Mentre dalle risposte del campione si evidenzia che il 64%  le utilizza per conoscere un nuovo partner fuori dalla solita cerchia di frequentazioni  mentre il 16%  per evitare l’imbarazzo di una conoscenza diretta e il 15% per la mancanza di tempo per trovare un partner

Alla domanda “ha intrapreso una relazione con una persona conosciuta virtualmente” hanno risposto no il 50,4%  degli intervistati contro il sì del restante 49,6%, quindi quasi parità.  Chi ha cercato una relazione virtuale dichiara di averlo fatto per curiosità come prima motivazione, ma anche mosso dalla voglia di trovare una persona con cui condividere stessi interessi.

Scritto da: Letizia Mannino

L’insicurezza del bambino

L’Ansa riporta i dati del sondaggio  ‘Insoddisfazione per il proprio corpo può iniziare a 3 anni‘  effettuato in Gran Bretagna dalla Professional Association for Childcare and Early Years (Pacey), che si occupa di formazione del personale per l’infanzia, da cui emerge che i bambini possono manistestarer insoddisfazione per la propria immagina molto precocemente, già a tre anni.

La notizia riferisce che quasi un terzo del personale di asili e scuole ha sentito bimbi definirsi  grassi e il 10% di averli sentiti definirsi brutti. Inoltre alcuni bambini piccoli hanno rifiutato il cibo per timore di ingrassare. Il quadro risulterebbe ancora peggiore per la fascia di età dai 6 ai 10 anni perchè ad avere difficoltà con la propria immagine corporea sarebbero la metà degli esaminati.

Scritto da: Letizia Mannino

Italia, il più basso tasso di natalità dell’UE

L’agenzia di stampa AdnKronos riporta la notizia ‘In Italia nascono pochi bimbi, tasso di natalità più basso dell’Ueda cui risulta che appunto l’Italia sarebbe il paese con il più basso tassa di natalità dell’Unione Europea.  Infatti  secondo i dati dell’ufficio statistico dell’Unione Europea Eurostat  durante il 2015 si è registrato un calo generale delle nascite dove l’Italia ha il valore più basso (8 per 1000 abitanti) seguita da Portogallo e Grecia.

Il tasso di natalità più alto del 2015 è invece si trova in Irlanda (14,2 per 1000), seguita dalla Francia (12%), Regno Unito (11,9%) e Svezia (11,7%).

I Paesi con un tasso più alto di popolazione sono la Germania (82,2 milioni di abitanti), la Francia (66,7 milioni), il Regno Unito (65,3) e l’Italia (60,7). Questi Stati, insieme, ospitano oltre la metà della popolazione dell’Ue. In particolare, la Germania il 16,1% della popolazione totale dell’Ue, segue la Francia con il13,1%, il Regno Unito con il 12,8%, l’Italia  con 11,9% , la Spagna con il9,1%  e la Polonia (7,4%).

Scritto da: Letizia Mannino

Ricerca stili di vita di bambini e ragazzi

L’IPSOS per conto di Save the Children ha condotto la ricerca “Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi”  nell’ambito del progetto “Pronti, Partenza, Via!”, per la pratica motoria e l’educazione alimentare di bambini e adolescenti, promosso da Save the Children e Mondelēz International Foundation, in collaborazione con Centro Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP).

Di seguto alcuni dati emersi dalla ricerca. Il 12% dei bambini e ragazzi pranza abitualmente a casa.  A cena la percentuale sale all’84 % dei  giovani che stanno in famiglia ma nel 38% dei casi con la TV accesa. Da quanto riferiscono i ragazzi per il 52% dei genitori va bene così mentre il 41% borbotta ma si rassegna mentre il  7% guarda la tv a pranzo o cena quando i genitori non sono presenti.

Il tempo libero in famiglia viene trasccorso principalmente facendo passeggiate, 52%. Ma da quanto riferiscono i genitori  più di 6 ragazzi su 10 trascorrono il proprio tempo libero in casa propria o di amici; molto spesso perché gli adulti non hanno tempo di accompagnarli o di seguirli nelle attività esterne.

Scritto da: Letizia Mannino