Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Il cyberbullismo dilaga

Il quotidiano “Il Mattino” ha pubblicato un articolo dal titolo “Dilaga il virus del cyberbullismo, in Italia vittima uno studente su tre” dove vengono riportati i dati sulla diffusione del fenomeno emersi da alcuni studi condotti da Telefono Azzuro-Eurispes e Save The Children.

Domenico Foglia dirigente della Polizia Postale campana commenta che il fenomeno è irrefrenabile perché i ragazzi fannno un uso smodato di tecnologia e smartphone, e il cyberbullismo è forse più pericoloso del bullismo classico perché rimane una traccia in rete.

L’articolo si conclude ribadendo l’importanza del ruolo dei genitori e insegnanti per cercare di limitare il fenomeno.

Fonte:  “Il Mattino”   – Leggi l’articolo

Quasi quotidianamente nuove notizie più o meno gravi riguardano episodi di cyberbullismo. Purtroppo, nonostante si parli tanto dell’argomento e nascano inziative di informazione, pare non si verifichi ancora una qualche inversione di marcia…

Per approfondimenti:

Per un web sicuro – progetto promosso dal Moige

Informazioni sul cyberbullismo – Telefono Azzurro

Informazioni sul sexting – Telefono Azzurro

Informazioni sulle nuove tecnologie – Save The Children

 

Scritto da: Letizia Mannino

Aumenta l’uso di droghe tra gli adolescenti

Dallo studio Espad-Italia (European school survey on alcohol and other drugs) realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Ifc-Cnr) su 45 mila studenti delle scuole superiori di 516 istituti scolastici di tutta la Penisola emerge un aumento dell’uso di sostanze, anche eroina e cocaina, fra gli adolescenti; inoltre risultano in aumento anche i consumi di droghe sintetiche come anfetamine, ecstasy ecc. Dall’indagine emerge che i maschi sono più attratti dalle droghe rispetto alle coetanee e che l’età media del primo contatto è 15 anni.

Fonte: Corriere della Sera del 17 marzo 2014 – Leggi l’articolo

Importanti e allarmanti questi dati considerato che come mostrano gli studi di neuroimaging delle alterazione droga correlate l’uso di sostanze in adolescenza può comportare danni a livello cerebrale.

Per approfondimenti sugli effetti delle droghe vedi:

http://www.neuroscienzedipendenze.it/

Neuroscienze delle dipendenze – Cervello, mente e droghe

Scritto da: Letizia Mannino

Viaggio nel bullo

“Nella mente del bullo” è il titolo di un articolo pubblicato da Repubblica sul fenomeno del bullismo. Secondo don Claudio che gestisce una comunità nel milanese i giovani prendono sempre più scorciatoie pericolose, hanno meno freni e meno modelli positivi.  E in questo scenario gli adulti, genitori, insegnanti e politici senbrano rassegnati o addirittura inconsapevoli.  Nell’articolo si leggono queste parole di don Paolo:

Negli ultimi anni ci sono azioni molto più violente sul piano fisico, con l’aggravante della mancanza di percezione della gravità del gesto. Non c’è coscienza del reato, del peccato, della colpa, e se arriva è solo dopo un lungo cammino” (…)

Fonte: La Repubblica del 10 marzo 2014  – Leggi l’articolo

Scritto da: Letizia Mannino

8 marzo

Scritto da: Letizia Mannino

Trentenni senza l’obiettivo del matrimonio

“Donna” del quotidiano “La Repubblica” riporta un articolo dal titolo “Trent’anni, una carriera e nessun bisogno di un marito” che fa una sorta di fotografia delle giovani donne e fornisce alcuni dati.

L’8,4% delle italiane è diventata la prima fonte di reddito per la sua famiglia, più del 63% delle nuove imprese sono rosa e tra il 2007 e il 2012 le donne manager sono cresciute del 24,5%; quindi sempre più donne impegnate nella carriera, ma pare sempre di meno interessate al matrimonio.

L’articolo individua alcune motivazioni tra cui la difficoltà a conciliare lavoro e famiglia e il sovraccarico che in genere hanno le donne che si dividono fra lavoro figli marito e cura dei genitori; una moglie europea lavora 64 ore settimanali di cui 26 dentro casa contro le 41 dei mariti (di cui 9 dentro casa).

Fonte:  “Donna” – “La Repubblica” –  Leggi l’articolo

Il problema della difficoltà a conciliare lavoro (o la mancanza di lavoro) e famiglia è un tema importante, centrale per una Società, ma il motivo principale per cui c’è meno desiderio di investire nella famiglia sarà solo questo?

Scritto da: Letizia Mannino

Domande complicate

Scritto da: Letizia Mannino

Mamme troppo giovani

Sempre più spesso anche le teenager italiane restano incinte prima di avere raggiunto la maggiore età. Parla dell’argomento Adnkronos Salute che cita diversi dati sulle abitudini e conoscenze degli adolescenti oggi; come ad es.empio l’indagine Eurisko secondo la quale 8 ragazze su 10 non sono pienamente informate sulla funzione degli ormoni che regolano il ciclo e 7 su 10 non sanno quali sono i giorni fertili.

L’articolo riporta il parere di un medico specialista in ostetricia e ginecologia:

“C’è una diffusa immaturità tra i ragazzi e le ragazze che vista la giovane età non hanno avuto il tempo di riflettere sul significato e l’importanza della prima volta”. Ragazze “trascinate dagli eventi o dal comportamento del gruppo dei pari, dal desiderio di dimostrare le proprie potenzialità. Ma lo fanno senza i timori di una volta”.

Fonte: http://www.adnkronos.com/Salute/hp/  – Leggi l’articolo

Il profilo di molti giovanissimi che emerge è caratterizzato da libertà e insufficienti conoscenze che sembrano accompagnarsi anche ad una scarsa valutazione delle conseguenze e dei rischi.

Ancora una volta un fenomeno che richiede un’adeguata attenzione alla prevenzione, che non consiste solo e necessariamente nella contraccezione, ma in un’attenzione che le esperienze sessuali si accompagnino a una adeguata maturità e crescita emotiva; che venga favorita inoltre la consapevolezza e l’acquisizione di una migliore capacità di prevedere le conseguenze dei propri comportamenti.

Scritto da: Letizia Mannino

L’età per la scuola

Qual è l’età migliore per andare a scuola? Un articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” parla del dibattito che recentemente ha impegnato la Gran Bretagna dove l’obbligo scolastico inizia a 5 anni ma c’è la possibilità di iniziare la scuola anche a 4 anni.

La tendenza ad abbassare l’età ha preoccupato i pediatri che invece auspicano che il Regno Unito prenda l’esempio da quei paesi, come la Svezia e la Finlandia, dove i bambini entrano in classe a 7 anni e non solo i risultati scolastici e accademici sono ottimi ma pare ci sia anche un elevato livello di benessere psicologico.

Alcuni studi hanno dimostrato che il rendimento dei bambini che hanno iniziato la scuola più presto possono essere peggiori, nel tempo, di bambini che hanno iniziato più tardi e quindi hanno avuto più tempo per giocare.  Pare infatti che il gioco, spesso trascurato, costituisca un contesto idoneo ad imparare a risolvere i problemi. Inoltre il gioco aiuta i bambini a diventare più consapevoli delle proprie abilità motorie e mentali e li rende più autonomi dagli adulti. Quindi anticipare l’ingresso nella scuola, come dimostrano anche i diversi studi riportati nell’articolo, potrebbe rivelarsi una scelta che non tiene adeguatamente conto delle effettive esigenze di sviluppo e crescita dei bambini.

Fonte: “Corriere della Sera”  –  Leggi l’articolo

Sull’argomento vedi anche:

Giocando si impara a vivere

I bambini perdono creatività

Scritto da: Letizia Mannino

Stress in famiglia e salute dei bambini

 

Uno studio condotto dalla Jonkoping University, in Svezia e pubblicato sulla rivista Journal of Immunology rivela che un elevato stress familiare può produrre effetti sul sistema immunitario dei figli rendendo l’organismo meno resistente, problema che aumenta se i disagi durano al lungo. L’analisi ha coinvolto bambini di 5 anni con situazioni familiari critiche.

Fonte: “La Repubblica”  –   Leggi l’articolo

Gli effetti negativi di uno stress prolungato non si manifestano solo sulla salute fisica ma anche su quella emotiva e della crescita più in generale.  Infatti quando i bambini vivono condizioni poco serene in famiglia devono utilizzare le energie per fronteggiare la situazione a scapito di un investimento nell’esplorazione sia a livello cognitivo che relazionale.   Risulta quindi importante cercare di risolvere con tempestività i motivi delle tensioni familiari, in particolare se sono presenti bambini, in modo da prevenire conseguenze e danni in una fase delicata come quella dello sviluppo.

Scritto da: Letizia Mannino

Il bullismo fa male…

Un nuovo studio sugli effetti del bullismo dell’Ospedale Pediatrico di Boston, pubblicato sulla rivista Pediatrics, e condotto da Laura Bogart su 4300 fra bambini e adolescenti conferma che essere vittima di episodi di bullismo può avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale anche dopo anni.

Anna Oliverio Ferraris spiega che le reazioni al bullismo derivano da più fattori :

Dipende dalla gravità della violenza, fisica o verbale che sia. Dalla interpretazione che ne dà la vittima, ossia se si sente umiliata, isolata, presa di mira perché pensa di non valere, o se pensa che il problema non è in lui o lei ma nei bulli. Dalla possibilità di parlarne con una persona fidata e liberarsi da tensioni, sensi di colpa, sentimento di vergogna e di inadeguatezza. Spesso la vittima non parla con nessuno delle prepotenze o angherie che subisce per non sentirsi vittima due volte: la prima perché lo è realmente e la seconda per non apparire vittima e quindi debole e maltrattata agli occhi degli altri”.

Fonte: “La Repubblica” del 17 febbraio 2014    Leggi l’articolo

Ancora uno studio sull’emergenza del bullismo che mette in evidenza gli effetti negativi sul benessere fisico ed emotivo di chi ne rimane vittima. E’ quindi necessario cercare di prevenire il fenomeno intervenendo a più livelli senza trascurare quello emotivo. Come evidenzia Anna Oliverio Ferraris parlando del ruolo dell’interpretazione della vittima, se un ragazzo si sente insicuro e sente di avere uno scarso valore personale inevitabilmente soffrirà maggiormente se viene preso di mira; finendo, magari, per avvertire ancora più forte  il senso di inadeguatezza. In questo senso la prima prevenzione è sostenere e aiutare i ragazzi nello sviluppo di un adeguato senso di sicurezza personale e autostima.

Scritto da: Letizia Mannino