Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Salute nella coppia

Un articolo pubblicato sul Corriere della Sera – Salute dal titolo “Se lui è sano e forte (e simpatico) la coppia è destinata al successo” parla di un nuovo studio pubblicato sul Journal of Marriage and Family condotto dai ricercatori dell’Università di Chicago diretti da James Iveniuk, cha cercato di capire . Alcuni aspetti che emergono dalla ricerca possono essere un interessante spunto di riflesscome la salute possa influenzare la qualità delle relazioni, sia nei matrimoni che nelle semplici convivenzeione per le coppie. Come ad esempio il diverso modo in cui i mariti e le mogli affrontano situazioni come la malattia e le critiche.  Nell’articolo si legge: “una malattia del marito ha sulla moglie un impatto maggiore di quanto avviene nella situazione opposta perché il marito spesso coinvolge qualche altro membro della famiglia per farsi aiutare, mentre la moglie, che in genere è pure più sensibile alle sofferenze altrui, non delega e tende a sbrigarsela da sola, un atteggiamento che però la manda più facilmente in conflitto”.

L’altro aspetto interessante che emerge dallo studio è il diverso modo di reagire alle critiche: “ Quando lei brontola il marito in genere non se la prende – conclude Iveniuk -, anche perché i mariti sono tendenzialmente più abili a schivare le critiche delle mogli evitando conflitti. Se al primo segno di discussione lasciano perdere il discorso vuol dire che comunque tengono al loro rapporto di coppia. Le donne invece, che sono più rapporto-centriche, devono rendersi conto che ciò le rende più vulnerabili alle critiche e, almeno in questo ambito, più deboli”.

Quanto emerge dallo studio, se confermato dalla propria esperienza, può essere utile per comprendere meglio il comportamento e il punto di vista del proprio partner.

Fonte Corriere della Sera – Salute     Leggi l’articolo

Scritto da: Letizia Mannino

Depressione e adolescenti

Una ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità, dal titolo Health for the world’s adolescents, condotta in 109 Paesi mette in evidenza che la depressione è la prima causa di malattia e disabilità nella fascia d’età compresa tra i 10 e i 19 anni, seguita, al secondo posto, dagli incidenti stradali. Le più colpite dal male oscuro sono le ragazze, che manifestano più facilmente disturbi dell’umore rispetto ai coetanei maschi.

Fonte: Corriere della Sera – Salute   –   Leggi Articolo

Premesso che lo sviluppo di una depressione può essere dovuto a diversi fattori, la prima prevenzione andrebbe fatta con la famiglia e le istituzione educative, come ad esempio la scuola, perché riescano a creare contesti emotivi e relazionali dove i ragazzi possano sviluppare un senso di identità e sicurezza personale adeguati.

Le famiglie possono trovarsi ad affrontare momenti difficili e di conflitto come può essere per esempio una separazione. Però, talvolta, non risulta problematico solo che i genitori divorziano ma come avviene la separazione, come i genitori mantengono un legame con i figli, come ciascun genitore rispetta la relazione dell’altro con il figlio.

Infatti quali che siano gli avvenimenti che investono la famiglia sarebbe importante che bambini e ragazzi sentano sempre di avere delle figure di riferimento su cui poter contare e fare affidamento, sul piano affettivo e pratico.

Scritto da: Letizia Mannino

Relazione di coppia

Fonte: La Settimana Enigmistica del 29 maggio 2014

Scritto da: Letizia Mannino

Divorzio e alimentazione

In seguito al divorzio dei genitori i figli ingrassano e pesano, in media, 1,54 volte di più dei bambini di coppie conviventi.  Lo dimostrano alcune ricerche presentate al Congresso europeo sull’obesità che si è svolto a Sofia.  Secondo le ricerche l’aumento sarebbe dovuto al fatto che i piccoli sono portati a mangiare più spesso fuori casa e che inoltre si troverebbero ad essere al centro del conflitto dei genitori.

Andrea Vania, pediatra nutrizionista dell’università Sapienza di Roma ed esperto di nutrizione della Società italiana pediatria, spiega: “Si riscontrano spesso differenze di peso nei bambini di genitori separati le differenze da una parte dipendono dalle difficoltà di gestione dei figli su 2 case diverse e, spesso, anche in famiglie allargate in cui concorrono anche parenti, come zii e nonni. Ma il fatto più importante è la cosiddetta ‘triangolazione’, quando cioè i genitori usano i bambini come arma fra di loro. Ciò permette di scaricare sull’altro le colpe, il bambino non ha le capacità di gestire tali conflitti e si rifugia nel cibo oppure lo rifiuta. Inoltre il cibo costituisce una sorta di compensazione del senso di colpa da parte dei genitori che sono molto più disponibili ad accontentare il bambino, offrendogli anche snack e cibi non salutari con molta più facilità”. (Fonte ANSA)
Fonte ANSA – Leggi la notizia

Alle abitudini alimentari concorrono diversi fattori ma elementi che sembrano svolgere un ruolo importante sono gli aspetti emotivi e relazionali. Il dato che emerge dalle ricerche citate può essere dovuto alle difficoltà relazionali che si possono creare più facilmente laddove i genitori sono in fase di divorzio.  La lontananza della mamma o del papà e le tensioni che si creano a seguito delle separazioni possono far sì che i bambini sentano meno presenti e ‘stabili’  le figure genitoriali con ripercussioni sul loro senso  di sicurezza e autostima; sia il mangiare in quantità eccessiva e/o continua che il rifiuto del cibo possono essere modi in cui si cerca di gestire un disagio prevalentemente di tipo emotivo.

Scritto da: Letizia Mannino

Ospedale Bambino Gesù: il fumo passivo fa male

Secondo quanto emerge dal Reparto di Broncopneuumologia dell’Ospedale Pediatrico Bamnino Gesù un bambino su 5 tra quanti accedono all’ambulatorio soffre di problemi legati al fumo di sigaretta passivo.

Anche il fumo passivo (o di seconda mano come viene definito in Inghilterra) costituisce un problema. Studi condotti in Italia hanno dimostrato che il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è abitualmente esposto al fumo passivo.

«Accanto al fumo attivo e passivo, di ‘prima’ e ‘seconda mano’ – spiega Renato Cutrera, responsabile dell’Unità di Bronco-Pneumologia del Bambino Gesù – esiste anche quello di ‘terza mano’: vale a dire quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore. E’ il caso di una madre che si accende una sigaretta sul balcone di casa, così da non viziare l’ambiente domestico. Lì per lì evita l’inquinamento ‘passivo’, ma poi rientra nell’appartamento con i vestiti impregnati, prende in braccio il suo bambino e gli fa comunque respirare sostanze tossiche. Non è così semplice cercare di sensibilizzare le famiglie anche nei confronti di quest’ultimo aspetto». Massima allerta anche per il fumo in gravidanza: «E’ dimostrato che in caso di madri fumatrici, il peso del bambino alla nascita è inferiore rispetto a quello dei figli di madri non fumatrici».

Tra i neonati, il fumo passivo si rivela anche un importante fattore di rischio della “SIDS” (Sudden Infant Death Syndrome) meglio conosciuta come la “morte in culla”, ovvero il decesso improvviso ed inaspettato di un lattante inferiore all’anno di vita senza cause accertate. Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù

Leggi la notizia: Bambino Gesù, 1 piccolo su 5 con problemi respiratori è vittima del fumo passivo

La cura dei bambini, quindi, passa anche attraverso l’impegno dei genitori a cambiare delle abitudini,  in questo caso il fumo.   Infatti non è sufficiente proteggere i bambini dai “pericoli all’esterno” se non c’è un’adeguata protezione anche all’interno della famiglia.

Scritto da: Letizia Mannino

Corecom Lombardia: nasce lo Sportello “Help Web Reputation Giovani”

Nell’ambito del Convegno “CYBERBULLISMO: UN AIUTO DALLE ISTITUZIONI” tenutosi alla Regione Lombardia il 30 maggio è stata annunciata l’apertura da parte del Corecom Lombardia dello sportello “Help web reputation giovani” al quale possono rivolgeri i giovani  che sono rimasti vittime di attacchi di bullsmo su internet e cercano aiuto. Federica Zanella presidente del Corecom Lombardia nel suo intervento si è dichiarata “particolarmente orgogliosa del progetto, che è un esempio importante di come le istituzioni possono concretamente stare accanto quotidianamente e in modo costante a tutti coloro che hanno meno strumenti di tutela”.
Nell’ambito del convegno è stata presentata anche una una ricerca condotta da Demoskopea sul cyberbullismo. Tra i vari aspetti esplorati dall’indagine è emerso che soltanto un intervistato su quattro sa cos’è la “web reputation” e non la ritiene un rischio. I giovani invece sono più preoccupati di entrare in contatto con sconosciuti. Inoltre è risultato alto il livello di preoccupazione riguardo il cyberbullsimo anche se il 50% degli intervistati lo ritiene un problema solo per alcuni ragazzi.

Fonte QN – Leggi l’articolo

Per approfondimento: Corecom Lombardia

Scritto da: Letizia Mannino

Divorzio breve

La proposta di legge sul divorzio breve ha avuto il Sì dalla Camera e quindi passa all’esame del Senato. Il testo di legge prevederebbe una riduzione da 3 anni a 12 mesi per la separazione giudiziale e 6 per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli, per chiedere il divorzio. (fonte ANSA)

Fonte Ansa – Leggi notizia

L’aspetto centrale non è tanto come si divorzia ma come e perchè ci si sposa, come si vive il matrimonio e come i coniugi hanno cura, attenzioni e rispetto l’uno per l’altro (solo per citare alcuni ingredienti del rapporto). Il divorzio, breve o lungo, rappresenta comunque l’interruzione e il fallimento di un progetto che era comune e condiviso.

Scritto da: Letizia Mannino

Disinformazione anticoncezionale

Un articolo sul quotidiano “La Stampa” riporta la notizia che sette italiane su 100 fra i 20 e i 30 anni sono convinte che la Coca Cola oltre ad essere una bevanda possa essere usata come anticoncezionale. E’ quanto emerso da un sondaggio internazionale che ha coinvolto Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Italia, Corea, Messico, Svezia, Svizzera, UK, Ucraina e Usa che è stato presentato al XIII Congresso Europeo di contraccezione in corso a Lisbona. Questo è solo una delle disinformazioni dei giovani sull’argomento: infatti soltanto il 16% delle intervistate ha affermato di essere adeguatamente informate sui metodi contraccettivi.

Fonte:  La Stampa – Leggi l’articolo

Purtroppo da questa ricerca sembra emergere che ancora oggi troppi giovani vivono la sessualità senza avere una sufficiente e adeguata conoscenza dell’argomento e delle sue implicazioni.

Scritto da: Letizia Mannino

Rapporto Istat: la situazione del Paese

Rapporto annualeIl rapporto annuale Istat 2014 fa un quadro aggiornato sull’Italia che purtroppo anche a causa della crisi economica si trova a dove fronteggiare alcune criticità.  Alcuni dati del rapporto che riguardano la famiglia. Si vive sempre più a lungo. Persistono livelli di fecondità molto bassi. Le famiglie riducono i consumi.  Prosegue l’aumento del numero di famiglie mentre diminuisce la loro dimensione.  Aumenta il numero di famiglie che si ricompattano ad esempio per il rientro dei figli nei nuclei genitoriali dopo separazioni, divorzi, emancipazioni non riusciute ecc. Cala la spesa dei consumi.  Fonte: Istat

Per approfondimento: Istat – Rapporto annuale 2014- La situazione del Paese

Scritto da: Letizia Mannino

AIFA: due iniziative sull’uso dei farmaci in gravidanza e pediatria

L’Agenzia Italiana del Farmaco Aifa ha lanciato due progetti scientifici sull’uso dei farmaci in gravidanza e pediatria frutto di revisioni delle letteratura internazionale e due campagne di informazione dedicate che ne diffonderanno i contenuti. All’iniziativa è stato dedicato il sito www.farmaciegravidanza.gov.it.

L’iniziativa  è stata presentata il 27 maggio al Ministero della Salute dal Ministro Beatrice Lorenzin, dal presidente dell’AIFA, Sergio Pecorelli e dal Direttore Generale dell’AIFA Luca Pani.

Nell’ambito del suo intervento il Ministro Lorenzin ha commentato  “Credo sia estremamente utile informare in modo corretto ma semplice, con strumenti dedicati come l’opuscolo “Farmaci e gravidanza”, anche chi non ha competenze specifiche in materia. La gravidanza – ha aggiunto il Ministro – è una condizione naturale, ma è anche una fase della vita caratterizzata da straordinarie trasformazioni. È quindi fondamentale che le donne affrontino con maggiore consapevolezza questi momenti. Oggi i cittadini sono bombardati da informazioni provenienti da fonti non sempre qualificate, e hanno persino a disposizione strumenti per l’autodiagnosi, ma ciò non si traduce in una maggiore conoscenza; anzi, spesso, il diluvio informativo ingenera disinformazione e confusione. Per tali ragioni plaudo alle iniziative scientifiche e comunicative dell’AIFA, che arricchiscono il panorama delle conoscenze e consentono di divulgare informazioni certificate e aggiornate, non solo per specialisti della materia ma per tutti i cittadini”.

Il Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli ha dichiarato: “Sono molto lieto di raccogliere i frutti di un lavoro avviato oltre due anni e mezzo fa, che ha impegnato molto l’Agenzia e gli esperti coinvolti. Si tratta di due iniziative che attengono a momenti della vita strettamente correlati: il concepimento, la gravidanza e i primi anni del bambino fino all’adolescenza

Mentre il Direttore Generale dell’AIFA Luca Pani nel corso della sua presentazione ha spiegato: “Per quel che riguarda l’impiego dei farmaci in età pediatrica – ad esempio – l’obiettivo che ci proponiamo è sensibilizzare la popolazione a un uso responsabile e consapevole dei farmaci nei bambini. Evitare, innanzi tutto, il fai da te: il bambino non è un piccolo adulto, cui somministrare un farmaco per adulti a dosi ridotte; ha delle esigenze specifiche connaturate alle diverse fasi del suo sviluppo fisico e psichico.”

Fonte: Agenzia Italiana del Farmaco

Per approfondimento:

Guida al correto uso dei farmaci in gravidanza – AIFA

www.farmaciegravidanza.gov.it

Scritto da: Letizia Mannino