Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Helicopter parents

Il quotidiano “La Repubblica” ha pubblicato un articolo dal titolo “Bambini iper-protetti, adulti fragili”. Gli americani li chiamano “helicopter parents” e sarebbero quei genitori che sorvegliano, seppure a distanza e silenziosamente i loro figli, quando giocano, quando interagiscono con gli altri, quando scelgono cosa mettersi al mattino.

Un recente studio della Ucla sostiene che i figli delle famiglie medie di Los Angeles passano il 90% del tempo libero in casa, impegnati in attività come guardare la tv, giocare ai video game e usare il computer.
Secondo Ellen Sandseter, professore di educazione della prima infanzia al Queen Maud University College di Trondheim in Norvegia, un approccio che annulla il rischio, in realtà, non è privo di contro-indicazioni. I bambini, spiega l’esperta, hanno un bisogno sensorio di sperimentare il pericolo e l’eccitazione conseguente e aggiunge : «Non si tratta di cose pericolose in sé piuttosto di esperienze che dal punto di vista dei piccoli sembrano pericolose».

Inoltre un atteggiamento iper protettivo può comportare problemi anche per le mamme. A questo proposito nell’articolo si legge” Una ricerca dalla University of Mary Washington pubblicata nel Journal of Child and Family Studies, infatti, ha evidenziato come una maternità “intensiva” – fatta di stimoli costanti e incapacità di delegare la supervisione dei figli – si traduca in un sovraccarico psicologico che impatta sulla salute mentale delle mamme”.

Fonte: La Repubblica – Leggi l’articolo  di Stefania Bedetti

Ancora degli studi volti a mettere in evidenza lo stile educativo ‘migliore’. Come sempre è importante mantenere un equilibrio e non eccedere né in una iperprotezione né nell’opposto. Infatti la protezione dovrebbe essere in sintonia con le fasi dello sviluppo dei figli; per poter esplorare l’ambiente e sviluppare un adeguato senso di autonomia e sicurezza i bambini devono sentire di avere una figura di riferimento su cui poter contare in caso di bisogno, paura, ecc.

Sull’argomento vedi anche nel menu Approdondimenti:  “Introduzione alla teoria dell’attaccamento

 

Scritto da: Letizia Mannino

Troppi impegni limitano l’autonomia dei bambini

Uno studio di Yuko Munakata della University of Colorado a Boulder pubblicato sulla rivista Frontiers of Psychology spiega che i bambini vengono impegnati eccessivamente tra mille attività scolastiche ed extrascolastiche raggiungono un minor numero di obiettivi in autonomia rispetto ai coetanei lasciati liberi di trascorrere anche del tempo in attività meno strutturate e di esplorazione, come il gioco libero da soli o con gli amici magari svolto anche all’aperto e le letture.

Riporta la notizia l‘ANSA dove si legge: “Gli psicologi Usa hanno voluto ”misurare” quale stile genitoriale sia meglio per lo sviluppo neurale del bambino. Per farlo hanno coinvolto 70 bimbi di 6 anni chiedendo ai genitori di compilare un diario dettagliato delle attività dei figli. Poi hanno diviso i bimbi in due gruppi a seconda che fossero superimpegnati in corsi vari e bimbi invece più liberi da attività extrascolastiche. Hanno sottoposto i piccoli a una serie di test cognitivi per misurarne l’autonomia esecutiva nel perseguimento di obiettivi e visto che i bimbi troppo pressati tra corsi e lezioni sono alla fine quelli che ”rendono meno” quanto a capacità di raggiungere obiettivi in modo autonomo e autogestito.”

Fonte ANSA – Leggi la notizia

Scritto da: Letizia Mannino

Enuresi, bambini e adolescenti

L’enuresi (perdita involontaria di urina) è un problema che riguarda il 4,6% dei ragazzini di 13-14 anni.  Il dato è stato presentato dalla Società Italiana di Cure primarie pediatriche (Sicupp) durante il Congresso di pediatri che si è tenuto a Palermo.

Nella notizia pubblicata dall’ ANSA si legge: “Tuttavia, solo il 33% dei genitori ha parlato del problema con il pediatra, segnale della scarsa consapevolezza con cui i genitori vivono l’enuresi, tanto che solo il 12,2% dei bambini affetti è in terapia. L’indagine, sottolinea Picca, ”ha valutato anche la percezione del problema da parte dei genitori: il 33,3% ammette che il disturbo condiziona in modo notevole l’organizzazione familiare, il 24,7% ritiene che limiti molto la attività del figlio con i compagni e l’11% lo considera molto imbarazzante”. E’ dunque importante, avvertono gli specialisti, ”ricercare e riconoscere il problema, sensibilizzando i genitori, perché solo così si può migliorare la qualità di vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie”.

Fonte:  ANSA  – Leggi la notizia

Scritto da: Letizia Mannino

Il segreto dell’amore durevole…

Perché alcune coppie durano nel tempo e altre no? Parla di questo tema un articolo pubblicato sul Corriere della Sera – 27ora, dove vengono citate alcune ricerche sul’argomento; ma in particolare una risposta si potrebbe trovare negli studi di John Gottman e nella parabola del cardellino. Lo studio da cui nasce a questa parabola è stato condotto osservando le interazioni di 130 coppie neosposate in un ambiente sperimentale organizzato in maniera tale da poter somigliare a una casa per le vacanze.

Nell’articolo si legge: “Immaginate un marito appassionato di bird watching, l’osservazione degli uccelli. Vede un cardellino che attraversa in volo il cortile e chiama la moglie. «Guarda che bello!». Lei può correre alla finestra e condividere quell’emozione. Oppure può limitarsi ad annuire distrattamente. La scena, naturalmente, può presentarsi anche al contrario: lei chiama lui, magari per dirgli che ha ricevuto una bella notizia; lui può cogliere o lasciar fuggire via l’attimo. Per coltivare un amore bisogna saper stare insieme nella cattiva sorte, ma anche in quella buona. Quello che conta non è l’uccellino, e anche la lieta novella può essere più o meno importante. C’è in gioco altro: la disponibilità a prestare attenzione a chi abbiamo di fianco, a condividere i suoi stati d’animo. Far cadere le «offerte di interazione» è come un veleno distillato quotidianamente alla felicità coniugale.”

Sei anni dopo l’esperimento, lo psicologo e i suoi colleghi hanno scoperto che a divorziare erano state le coppie che durante il periodo dell’esperimento avevano accolto i bisogni emzionali del partner solo tre volte su dieci; mentre le coppie ancora insieme erano state attente al partner nove volte su dieci.

Fonte: “Corriere della sera – 27ora” – Leggi l’articolo

Scritto da: Letizia Mannino

Maltrattamenti sui minori

La Repubblica dedica un articolo ai matrattamenti ai danni di minori. Le cifre in base ai dati presentati di recente all’International Pediatric Workshop di San Pietroburgo dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza Paidoss parlano di circa 800 mila bambini a rischio in Italia

Giuseppe Mele presidente di Paidoss spiega: “Nel 53 per cento dei casi il maltrattamento consiste in una trascuratezza materiale e affettiva, a volte molto difficile da individuare dall’esterno. È diffusa anche l’iper-cura, ovvero l’eccesso di attenzioni che si trasforma in un atteggiamento quasi soffocante: nell’80 per cento dei casi ne sono responsabili le madri, un esempio è il bimbo obeso perché la mamma lo rimpinza di cibo non necessario pensando così di nutrirlo bene. Naturalmente a diverse età corrispondono tipologie differenti di maltrattamento, anche se la maggioranza dei casi si verifica su piccoli di quattro, cinque, sei anni; tuttavia le angherie “solo” fisiche sono le meno comuni, gli abusi sessuali per esempio riguardano una piccola parte di casi. L’eterogeneità delle situazioni che possono procurare sofferenze ai bimbi però è tale che i periodici bilanci di salute, oggi orientati a far emergere solo problematiche fisiche o quasi, dovrebbero prevedere protocolli per riconoscere il disagio in famiglia”.

Fonte “La Repubblica” – Leggi l’articolo

Quanto emerso dai pediatri mette in evidenza come il concetto di cura sia articolato e complesso. Infatti anche l’iper cura costituisce un problema perchè limita la possibilità di crescita e autonomia dei piccoli.  Importante anche l’attenzione che viene posta non solo alla trascuratezza materiale ma anche a quella affettiva. Spesso le famiglie sono preoccupate di poter dare ai figli ciò che richiedono in termini di bisogni materiali come smartphone, abiti, viaggi ecc.  ma talvolta si dimentica che l’affettività, molto più importante per uno sviluppo sereno, non richiede un conto in banca; ma d’altra parte non è ‘acquistabile’ la si puà solo ricevere e dare.

Scritto da: Letizia Mannino

Indagine sul lavoro minorile

Sono stati presentati a Roma i primi dati di Lavori Ingiusti. Indagine sul lavoro minorile e il circuito della giustizia penale” condotta da Save the Children in collaborazione con il Dipartimento per la Giustizia Minorile.

Dall’indagine emerge che sono almeno 260.000 i minori tra 7 e 15 anni coinvolti in lavoro minorile nel nostro paese, 1 su 20.

Inoltre da “Lavori Ingiusti” risulta che una larga parte dei minori che al momento sta scontando una condanna penale ha svolto un lavoro per mesi o anni prima di   avere compiuto i 16 anni e una quota significativa di essi ha lavorato a 11-12 anni anche in condizioni di grave sfruttamento e pericolo, per tante ore di seguito e di notte, fuori della cerchia familiare. Gli ambiti di lavoro prevalenti sono: ristorazione, vendita, edilizia, agricoltura e allevamento, meccanica. Il lavoro minorile è spesso collegato all’abbandono scolastico.

L’indagine ha anche previsto la somministrazione, ai ragazzi e ragazze che si trovano negli istituti penitenziari, di questionari volti ad indagare il fenomeno del lavoro minorile nella loro esperienza.

Fonte:  Save the Children – Comunicato Stampa

Indagine sul lavoro minorile e il circuito della giustizia penale – LAVORI INGIUSTI

Scritto da: Letizia Mannino

L’amore è anche analgesico

Da un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Pain Medicine emerge come anche il solo vedere una foto della persona amata possa lenire il dolore.
I professor Arthur Aron, insieme al prof. Mackey S. e i colleghi della Stanford University, Nilakantan A. e Younger J. hanno condotto uno studio su un gruppo di persone innamorate.  Ai partecipanti all’esperimento è stato chiesto quante volte al giorno pensavano alla persona amata al fine di valutare l’intensità dei sentimenti e successivamente gli è stato inflitto del dolore termico. L’intensità del dolore indotto variava da basso a moderato, per finire con alto. Mentre ai partecipanti veniva indotto il dolore nelle varie intensità, erano mostrare loro delle fotografie. Di queste, una raffigurava la persona amata; un’altra un conoscente o familiare comunque significativo. Dopo la prova è stata valutala resistenza al dolore nei due casi. I risultati hanno mostrato che quando il partecipanti vedevano la foto della persona amata vi era un «effetto analgesico». E il grado di riduzione del dolore era correlato positivamente con l’attaccamento al partner.

Fonte “La Stampa” – Leggi l’articolo

 

Scritto da: Letizia Mannino

Un decalogo per la coppia

Il quotidiano “La Repubblica – D” riporta un breve decalogo  per cercare di realizzare un matrimonio felice scritto dalla celebre divorzista vip della Gran Bretagna Ayesha Vardag, basandosi sulla sua esperienza professionale e personale.

Può sembrare un po’ paradossale che una divorzista dia consigli alle donne circa il modo di far funzionare la coppia; ma in effetti da quella prospettiva si possono vedere i motivi (quelli dichiarati e apparenti) che ricorrentemente sembrano portare al divorzio.

Fonte “La Repubblica – D” Leggi l’articolo

 

Scritto da: Letizia Mannino

USA: si riscopre il ruolo paterno

Il quotidiano la Stampa Ha pubblicato un articolo dal titolo “Il 2014? Sarà l’anno della riscoperta dell’autorità paterna”. La festa dei papà in America si festeggia il 15 giugno e quest’anno si stanno diffondendo iniziative, pubblicazioni, siti e altro dedicati all’importanza della figura paterna.

L’articolo riporta il parere di Richard Fletcher, dell’Università di Newcastle, in Australia il quale sostiene che “il «fattore padre» aiuta la bambina o il bambino a tenere sotto controllo le emozioni. Il papà trasmette la determinazione a rimanere impegnati su ciò che si sta facendo, a proseguire nonostante le difficoltà, e a rimettersi in gioco nel caso si abbia mollato. Secondo Fletcher, inoltre, il papà mostra un maggior coinvolgimento emozionale nel giocare con i figli, sa limitare il proprio ego, si adatta velocemente alle esigenze dei piccoli e li lascia vincere senza apparire debole. Elemento quest’ultimo che trasmette sicurezza”.

Anche la politica in USA scende in campo dibattendo circa le garanzie nel lavoro da introdurre a favore dei papà.

Fonte ‘La Stampa’ – Leggi l’articolo

Scritto da: Letizia Mannino

Coppia da… sogno

Sull’ANSA una notizia che riguarda lo studio di Heather Gunndella University of Pittburgh presentato a Minneapolis, in occasione della conferenza Sleep 2014, organizzata dalle Associated professional sleep societis, che evidenzia come se i coniugi sono affiatati e soddisfatti della propria relazione, entrano in sincronia anche per il ciclo del sonno e della veglia, dormendo e svegliandosi allo stesso tempo.

Sono numerosi gli studi che individuano i parametri espressione di un rapporto di coppia soddifacente. E’ evidente che quando c’è armonia tra i partner questa si può tradurre anche in una buona sintonia nei diversi ambiti di vita tra cui anche il sonno. D’altra parte sarebbe un errore, laddove una coppia non avesse questa sincronia, se la interpretasse come un segnale che c’è qualcosa che non ‘funziona’ nel rapporto. Infatti i fattori che rendono soddisfacente una relazione sono molteplici e attengono alle storie personali e affettive di ciascun partner; anche una relazione d’amore può attraversare delle turbolenze.

Ansa – Leggi la notizia

Scritto da: Letizia Mannino