Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Indicatori demografici ISTAT

NUMERO MEDIO DI FIGLI PER DONNA – ITALIA  Anni 2004-2014

(*) stima.  Immagine fonte Istat. Indicatori demografici. Stime per l’anno 2014

L’Istat ha pubblicato gli indicatori demografici relativi al 2014. Di seguito solo alcuni dati.  Le nascite sono cinquemila in meno rispetto al 2013, livello minimo dall’Unità d’Italia.

Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013. L’età media al parto sale a 31,5 anni.

Calano le nascite da madri sia italiane sia straniere, con le prime che nel 2014 procreano 1,31 figli contro 1,97 delle seconde.

Il numero di nascite con madri italiane è caratterizzato da una sostanziale omogeneità territoriale, con un tasso di fecondità lievemente più alto nel Nord (1,32) rispetto a quella del Centro e del Mezzogiorno (1,29).

Fonte Istat

 

Scritto da: Letizia Mannino

La famiglia ai tempi della crisi economica

Come sta cambiando la famiglia in tempi di crisi economica? Secondo i dati Eurostat disponibili, riferiti al 2013, due giovani su tre fra i 18 e i 25 anni vivono in famiglia con i genitori; percentuale in aumento rispetto alla rilevazione del 2008 e doppia rispetto a Francia e Regno Unito.

Probabilmente la crisi non spiega totalmente il fenomeno perchè dalle rilevazioni emergerebbe che resta in famiglia anche una percentuale di giovani occupati.

Dall’indagine Istat sulle condizioni di vita emerge che i bisogni si ‘restringono’ e per la metà delle famiglie possono bastare anche 1500 euro per arrivare a fine mese.

Sulla valutazione del reddito ‘minimo’ pesano la regione di residenza (ad esempio al sud pone come soglia minima 1500 euro il 55,3% delle famiglie contro il 44,9% del Nord Ovest), la situazione lavorativa dei membri della famiglia e la presenza o meno di figli piccoli; per le famiglie con bambini solo il 27,3% considera sufficienti 1500 euro al mese.

Per approfondire:

Il Messaggero ‘Crisi, due giovani su tre vivono con genitori e famiglie “campano” con 1500 euro al mese‘.

La Repubblica ‘Crisi, sempre più giovani restano a casa con mamma e papà: in Italia sono 2 su 3

Scritto da: Letizia Mannino

Evitare ‘le tecnologie’ per calmare i bimbi

Il quotidiano ‘La Repubblica’ riporta la notizia di uno studio condotto dai ricercatori della Boston University School of Medicine e pubblicato sulla rivista Pediatrics che mette in evidenza come l’uso di dispositivi digitali come tablet ecc. per calmare i bimbi piccoli potrebbe ostacolare un armonico sviluppo emotivo perchè non lasca ai bambini il tenpo che occorre per acquietarsi. Infatti, un intervento troppo immediato, o che cerca di distrarre il bambino senza comprendere i motivi del disagio, rischia di interferire con lo sviluppo della capacità di riconoscere e regolare le emozioni.

Inoltre per i ricercatori un ricorso eccessivo al tablet come modo per intrattenere il bambino può interferire con l’educazione all’empatia, con l’acquisizione delle competenze sociali e di problem solving; qualità che si ottengono principalmente giacondo e nelle interazioni con i coetanei.
Nell’articolo anche un breve commento di Jenny Radesky della Boston University al Telegraph dove dice: “Oggi i dispositivi mobili sono ovunque e i piccoli li utilizzano con maggiore frequenza già in tenera età. Ma l’impatto che questi nuovi schermi sta avendo sul loro sviluppo e comportamento è ancora relativamente sconosciuto”.

Fonte ‘La Repubblica’ – ‘No a Tablet e smartphone per calmare i bimbi’

Scritto da: Letizia Mannino

Meglio parlare ‘normalmente’ con i bimbi

Il linguaggio che generalmente i genitori utilizzano per parlare con i bambini piccoli non aiuta la comprensione delle parole. E’ quanto emerge da uno studio, riportato dall’ANSA, condotto presso l‘Istituto Riken giapponese e il Centre National de la Recherche Scientifique (Parigi) e pubblicato sulla rivista Psychological Science che ha confrontato il linguaggio di un campione di mamme quando parlavano con il proprio bambino (di 18-24 mesi) e quando invece parlavano con un adulto.

L’analisi ha mostrato che l’indice di comprensibilità del linguaggio risultava maggiore quando le mamme si rivolgevano ad una adulto, quindi parlando ‘normalmente’, piuttosto che al figlio con le modalitità di adattamento che in genere vengono utilizzate dai genitori.

Fonte ANSA

Scritto da: Letizia Mannino

Genitori a tavola senza distrazioni…

Quando ci si ritrova a tavola con i figli è bene spegnere il cellulare ed evitare ogni tipo di distrazione come televisore, giornali ecc. ; così facendo non solo si mangia con maggiore tranquillità in famiglia ma si prevengono problemi di obesità e insicurezza nei bambini. E’ quanto emerge da uno studio del Cohen Children’s Medical Center di New York e della Boston University, pubblicato su Academic Pediatric, che ha rilevato gli effetti positivi di un atteggiamente di attenzione da parte dei genitori, le mamme in particolare, verso i figli a tavola durante i pasti.

Quanto emerge dalla ricerca mette l’attenzione non solo sul ritrovarsi insieme a tavola ma sulla relazione, sul comportamento più o meno orientato verso i figli in questa situazione. Proprio perché si parla di relazione appare evidente come le comunicazioni, gli scambi,  verbali e non, durante i pasti possano influire più in generale sul senso di sicurezza dei bambini e nel modo in cui avvertono il sostegno da parte dei genitori.

Fonte: Corriere della Sera – Se a tavola la mamma non porta il cellulare figli sereni e “in linea”

Scritto da: Letizia Mannino

La percezione del dolore… in coppia

Sull’ANSA la notizia di uno studio condotto dall’University College di Londra, King’s College e l’Università dell’Hertfordshire che indaga la reazione delle donne al dolore, in ambito medico, in relazione alla presenza o meno del partner. L’indagine condotta su un piccolo campione di 39 donne e pubblicata sulla rivista ‘Cognitive and Affective Neuroscience’, avrebbe messo in evidenza come la vicinanza del partner non ha aiutato le donne coinvolte nello studio a sopportare meglio il dolore ma anzi in alcuni casi questo veniva avvertito anche con intensità maggiore; in particolare da quelle donne che nel corso dell’indagine avevano dichiarato di fare più affidamento su se stesse che sul partner. (Fonte ANSA)

Scritto da: Letizia Mannino

La ‘forza’ della coppia

Uno studio condotto dalla University College di Londra  ha messo in evidenza che nelle coppie dove entrambi i partner hanno abitudini di vita poco salutari, come fumo, sedentarietà ecc, risulta più facile cambiare stile se lo decidono entrambi i partner piuttosto che uno solo.

L’articolo del ‘Corriere della Sera – Salute’, uno dei quotidiani che riporta la notizia dello studio, mette giustamente in evidenza che i dati emersi non permettono di capire il motivo alla base del fenomeno osservato. Infatti potrebbe trattarsi sia “di una tendenza a specchiarsi nei comportamenti dell’amato e in parte in taluni casi scatta invece una sana competizione quando uno dei due decide di migliorare le proprie abitudini’. (Fonte Corriere della Sera)

Scritto da: Letizia Mannino

L’importanza di dormire…

L’Ansa riporta la notizia di una ricerca della Idaho State University da cui emerge che l’abitudine a dormire poco in adolescenza può essere un indicatore per il futuro sviluppo di un consumo eccessivo di alcol, abuso droghe e comportamenti sessuali a rischio.

La ricerca prende in esame alcuni dati di un sondaggio Usa, il National Longitudinal Study of Adolescent Health, relativo alla salute degli adolescenti; 6504 ragazzi sono stati seguiti attraverso tre rilevazioni dei parametri principali dal 1994 al 2002.

I ricercatori mettono in evidenza l’importanza che i genitori spieghino ai figli il ruolo del sonno e che gli aiutino, anche attraverso le abitudini familiari, ad una maggiore regolarità. (Fonte ANSA)

Scritto da: Letizia Mannino

Studio sulla gelosia fisica ed emotiva

Diversi quotidiani e Adnkronos Salute hanno riportato la notizia di uno studio della Chapman University (Usa) e pubblicato sulla rivista ‘Archives of Sexual Behavior’ che avrebbe dimostrato le differenze di genere nel modo di reagire al tradimento sessuale o emotivo. Gli uomini eterosessuali verrebbero  maggiormente ‘sconvolti’ dall’infedeltà sessuale rispetto alle donnne eterosessuali che invece sarebbero principalmente turbate dall’infedeltà emotiva. Per rilevare il modo di reagire di uomini e donne e stato chiesto loro cosa li avrebbe sconvolti di più in caso di tradimento.

Fonte  Adnkronos salute

Scritto da: Letizia Mannino

Divorzio, rischio per pressione e depressione

L’Ansa riporta la notizia di uno studio dell’Universita dell’Arizona e pubblicato sulla rivista Health Psychology che mette in evidenza, ancora una volta, come il divorzio possa risultare dannoso per la salute portando a picchi di pressione alta e depressione. Secondo gli studiosi un aspetto critico è costituito dai problemi di sonno conseguenti alla separazione dal coniuge. Mentre la difficoltà a riposare risultarebbe quasi fisiologica nei sei mesi successivi al divorzio e farebbe parte di una sorta ‘di processo di aggiustamento’, se invece prosegue a lungo può risultare dannosa e comportare dei problemi per la salute.

E’ evidente che non tutti i divorzi o separazioni sono uguali e quindi i motivi del prolungarsi di una difficoltà ad adattarsi  (i disturbi del sonno sono uno degli ambiti in cui si esprime il disagio) è da ricercarsi nella modalità di ciascun individuo di vivere il divorzio. Quindi il divorzio, la separazione o la fine di un rapporto in genere, andrebbe inteso non tanto come portatore di conseguenze ben definite (che pure ci sono) ma rispetto al significato che assume per ciascun partner e agli effetti emotivi che comporta per questi. Ad esempio, i partner della coppia umoristicamente rappresentati nella vignetta reagiranno in modo diverso alla separazione.

Scritto da: Letizia Mannino