Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Innamoramento e cervello

Quando si è innamorati si attivano numerose aree del cercello, è quanto dimostra una ricerca della University of Science and Technology of China di Hefei condotta in collaborazione con l’ateneo americano Ichan School of Medicine di Mount Sinai (New York) che ha cercato prove empiriche delle modificazioni cerebrali collegate all’innamoramento; lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience.

I ricercatori hanno selezionato un gruppo di cento volontari (tutti studenti della Southwest University di Chongqing) di entrambi i sessi, suddividendoli in tre gruppi: gli innamorati, coloro che avevano appena concluso una relazione e coloro che  riferivano di non avere mai avuto una storia d’amore importante. Tutti gli studenti sono stati sottoposti a una fMRI e gli è stato chiesto di non pensare a nulla in particolare mentre l’esame era in corso. I dati raccolti hanno dimostrato che gli studenti innamorati presentavano un aumento dell’attività di una dozzina di aree cerebrali. Per coloro invece che avevano concluso una storia affettiva l’attivazione cerebrale era inversamente proporzionale al tempo trascorso alla chiusura della storia.  I risultati di quest’ultimi sono risultati analoghi a quelli dei single.

Per fortuna quando si è innamorati si ‘sente’, non occorre fare una fMRI per saperlo…

Fonte Corriere della Sera – Salute, Ecco come si illumina il cervello di chi è innamorato

Scritto da: Letizia Mannino

Conoscere… i figli

Scritto da: Letizia Mannino

Famiglie ‘allargate’

Uno studio condotto da Kevin Shafer della Brigham Young University ha esaminato 6 mila famiglie statunitensi ed è arrivato alla conclusione che il rischio di depressione per i genitori aumenta all’aumentare dei ruoli che devono assumere all’interno della famiglia, raggiungendo livelli più alti quando la coppia ricostituita, che ha già figli da precenti relazioni, ha un nuovo figlio. Secondo la ricerca il triplice ruolo genitoriale accrescerebbe il rischio di depressione in particolare per i padri che in genere si sentono maggiormente in colpa perché trascorrono con i figli acquisiti più tempo che con quelli biologici.

Donata Francescato ordinario di Psicologia di Comunità all’Università Sapienza di Roma spiega come lo stress dipende anche dal modo in cui ciascun partner si relaziona con la precedente famiglia. Se la separazione avviene in un clima di conflittualità per la coppia questa si rifletterà anche sulle nuove relazioni  rischiando di creare tensioni per i figli e nei nuovi rapporti che si vanno a costruire.

Il clima familiare, quindi, che si determinerà nella nuova famiglia dipende anche dal modo in cui ciascun partner ha ‘risolto’ la storia precedente, a quanto riesce a non portarsi dietro rancori e ricriminazioni.

Fonte: La Stampa, Famiglie allargate, padri a rischio depressione

Fonte immagine:  stpauls

Scritto da: Letizia Mannino

Genitori che crescono Narcisi

Adnkronos riporta la notizia di un team di scienziati dell’Ohio State University e dell’Università di Amsterdam che ha cercato di indagare le origini del narcisismo e ha scoperto che i bambini con la tendenza a fare di sé il centro del mondo, ponendosi su un gradino più alto rispetto ai coetanei avevano generalmente genitori che li sopravvalutavano, convinti che il proprio figlio fosse un dono per l’umanità; ma questa visione di sé come ‘superiore agli altri’ non risulta associata ad una maggiore autostima.

Lo studio condotto su 565 bimbi olandesi fra i 7 e gli 11 anni e sui loro genitori, è pubblicato online su ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’.

I ricercatori sottolineano come considerare i propri figli speciali, meritevoli di ‘qualcosa di più dalla vita’ non favorisce l’autostima ma il narcisismo. Mentre l’autostima è favorita da un atteggiammento da parte dei genitori emotivamente più caldo e ‘autentico’. (fonte Adnkronos – Mio figlio? Un dono per l’umanità”. Così mamma e papà allevano bimbi narcisi e infelici)

Scritto da: Letizia Mannino

Allarme cyberbullismo fra i minori

Adnkronos riporta la notizia ’Minori, allarme cyberbullismo: aumentano i casi rilevati dalla Polizia Postale’.  Le segnalazioni per i casi di cyberbullismo sono in crescita ma l’aumento esprime anche una maggiore sensibilità e attenzione a denunciare il fenomeno.  La tipologia di reati va dallo stalking alla diffamazione online, ingiurie, minacce, molestie, via mail, sui social e telefoniche, e poi furto di identità digitale e diffusione di materiale pedopornografico.

Per Elvira D’Amato, vice questore aggiunto della Polizia Postale  ‘C’è un’emergenza sociale per quanto riguarda i modelli di riferimento dei minori. Ci sono modelli violenti nei giochi, nella pubblicità e nei cartoni animati che inculcano una normalizzazione della violenza e che a lungo andare incidono” . (Fonte Adnkronos)

Per approfondire il tema del cyberbullismo:

Cyberbullismo – Telefono Azzurro

Per un web sicuro – Moige

Scritto da: Letizia Mannino

La ‘povertà’ nella separazione

Il settimanale Panorama ha pubblicato l’articolo ‘Separati divorziati Rovinati” che illustra alcuni dati economici sulle seprazioni/divorzi e descrive la situazione a cui sempre più di frequente si va incontro quando si chiude un matrimonio, per gli uomini in particolare.

Dal punto di vista economico molti ex mariti sono messi in notevole difficoltà dagli assegni di mantenimento, impossibilitati a mantenere due case. Dall’altra parte è presente anche il problema delle mogli a cui non viene invece corrisposto l’assegno anche se l’ex partner non ha difficoltà economiche. Purtroppo le conseguenze economiche possono assumere caratteristiche di emergenza come accade nei casi sempre più frequenti di separati che mangiano alla mensa dei poveri, sono in lista per un alloggio temporaneo dal Comune o addirittura devono dormire in auto.

Il presidente dell’AMI (Associazione Matrimonialisti Italiani) spiega nell’articolo di Panorama come l’affido condiviso non ha cambiato nulla perché nella maggioranza di questi affidi le madri sono ‘collocatarie’ e quindi tengono i figli con loro e anche l’appartamento.

Al problema economico della separazione si aggiunge la difficoltà di mantenere i rapporti con i figli che talvolta porta i padri a rinunciare nella speranza di riprendere una frequentazione quando magari il figlio sarà più grande e più autonomo dalla madre. (Fonte: Settimanale ‘Panorama’)

Scritto da: Letizia Mannino

Bimbi prematuri: la mamma come ‘cura’

Un altro studio che mette in evidenza l’importanza della relazione per lo sviluppo dei neonati, anche per i nati prematuri.

Più specificamente la ricerca condotta dalla Brigham and Women’s Hospital di Boston (Stati Uniti) e pubblicata sulla rivista Pnas ha dimostrato come bambini nati prematuri e in incubatrice a cui per 3 ore giorno, oltre al contatto con la madre, veniva fatto ascoltare la sua voce e il battito cardiaco (attraverso l’installazione di altoparlanti) sviluppavano maggiormente la corteccia uditiva rispetto a un gruppo di controllo che veniva seguito con metodi standard.

Fonte La Stampa, Bimbi prematuri: voce e battito del cuore della mamma aiutano il loro cervello a crescere

Scritto da: Letizia Mannino

‘Bambini sicuri a casa’

Curata dal Ministero della Salute è uscita la Guida ‘Bambini sicuri a casa‘ rivolta ai genitori ma non solo, a tutti i familiari, a  baby sitter, maestre e a tutti coloro che si occupano dei bambini.

La Guida fornisce indicazioni volte a prevenire rischi per i più piccoli cercando di mantenere un adeguato equilibrio tra il controllo esercitato sui figli e il lasciare loro una sufficiente autonomia così da permettergli l’esplorazione dell’ambiente. In questo senso cercare di prevenire situazioni pericolose vuol dire permettere ai bambini di muoversi con maggiore ‘sicurezza’ e autonomia nell’ambiente della casa o in altri contesti in cui soggiornano.

Fonte immagine e notizia Ministero della Salute

Scritto da: Letizia Mannino

Ragazzi in ansia per la matematica

L’articolo ‘Ragazzi troppo ansiosi in matematica. Ci vogliono insegnanti più preparati’ pubblicato dal Corriere della Sera fa riferimento alla  rilevazione sulle competenze pubblicata dall’Ocse e in particolare sulle difficoltà di apprendimento della matematica. Risultano come elementi critici non tanto gli aspetti di competenza o di attitudine ma piuttosto aspetti emotivi e relazionali come ansia, paura della competizione e del confronto. Quanto emerge dall’Ocse è importante perché sposta l’attenzione sulle componenti emozionali e relazionali che possomo entrare in gioco nell’apprendimento.
L’Ocse sembra puntare l’attenzione sugli insegnanti ma può svolgere un ruolo importante anche la famiglia; quest’ultima può contribuire a prevenire l’ansia dei ragazzi prestando attenzione all’atteggiamento che assume verso il contesto della scuola. Se per esempio i genitori enfatizzano molto i risultati (i voti) si rishia di favorire un ansia da confronto perchè l’attenzione dei ragazzi viene più orientata verso il giudizio che non al processo di scoperta che dovrebbe essere insito nell’apprendimento. Inoltre, sempre se i genitori pongono troppo attenzione ai voti, i ragazzi possono mettere in relazione il risultato scolastico con l’approvazione familiare con il rischio di sviluppare ulteriore ansia per paura di deluderli.
Quindi l’attenzione non andrebbe posta solo sul metodo di insegnamento che pure è fondamentale ma sugli aspetti emotivi che portano gli alunni ad avvertire il confronto con i compagni come un pericolo.

Per approfondire:

INVALSI

RILEVAZIONE OCSE (pdf)

Sulla correlazione fra apprendimento e aspetti emotivi:

Letizia Mannino, Il modello delle ‘teorie implicite dell’intelligenza’ di C.S. Dweck

Scritto da: Letizia Mannino

I segnali dal primo appuntamento

In ocasione di San Valentino l’ANSA ha riportato la notizia di uno studio dell’Università del Kansas e pubblicato sulla rivista Journal of Nonverbal Behavior, che individua 36 indicatori che permetterebbero di capire se ci sono le condizioni per un corteggiamento già nei primi minuti di un appuntamento.

La notizia ANSA riporta anche alcuni degli atteggiamenti chiave di interesse che sono stati individuati dalla ricerca. (Fonte ANSA)

Gli indicatori messi in evidenza dalla ricerca probabilmente sono più utili ad un osservatore esterno che ai partner che stanno dialogando; questi inevitabilmente devono affidarsi alle sensazioni emotive che vivono nella situazione. Come mostra la vignetta la comunicazione di una coppia può essere più complessa e meno prevedibile…

Scritto da: Letizia Mannino