Tutti gli articoli di Letizia Mannino

Per la matematica serve anche fiducia in se stessi

L’ultima indagine Ocse-Pisa presentata in questi giorni a Parigi mette in evidenza un dato interessante: i risultati in matematica in qualche modo sono legati alla percezione di se stessi. Quindi emerge una conferma alla connesione fra aspetti emotivi e cognitivi, di apprendimento. Risultati importanti ai fini della comprensione dei diversi rendimenti scolastici dei ragazzi e della prevenzione della dispersione scolastica. Infatti si può immaginare che una scarsa fiducia nelle proprie capacità cognitive possa più facilmente portare all’abbandono della scuola.

Il meccanismo che viene messo in evidemza dall’indagine è un circolo vizioso. Cioè, chi ha scarsa fiducia in se stesso in effetti rende meno in matematica, finendo così per confermare la valutazione iniziale e alimentando il senso di sfiducia nelle proprie capacità.

Scritto da: Letizia Mannino

Ricerca sul ‘capitale adolescenti’ di Roma

Oggi in Campidoglio è stata presenta la ricerca “Capitale adolescenti. La sfida del passaggio all’età adulta in una società complessa” promossa dai Salesiani di Roma in collaborazione con l’Istituto Toniolo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Università Pontificia Salesiana e che ha coinvolto 700 adolescenti iscritti ai primi tre anni di licei (21,7%), istituti tecnici e professionali della capitale (52%) e centri di formazione professionale (26%), italiani (84%) e stranieri, maschi e femmine (28%).

Dallo studio è emerso che i giovani romani non sono molto interessati all’impegno sociale (solo il 5,24% si dedica ad attività di volontariato) e alla politica, seguita solo dal 1,27% del campione. Mentre gli aspetti in cui i giovani sono più coinvolti sono amicizia, amore, tempo libero, lavoro, salute e autorealizzazione come valori fondanti.

Per i giovani la famiglia resta il luogo dove sperimentare relazioni positive. I ragazzi intervistati dichiarano, infatti, di avere un buona comunicazione con i genitori e di sentirsi sostenuti da entrambi (3,55 su 4). In famiglia riescono a parlare dei problemi della vita quotidiana senza che si creino conflitti. Inoltre dai dati emerge che anche in famiglia i ragazzi  non parlano di politica.

Per una sintesi dei dati: Agenzia di stampa Omniroma

Scritto da: Letizia Mannino

Il campo…. per comunicare

cell a scuola

Scritto da: Letizia Mannino

Sms… a scuola

Troppi sms ricevuti e inviati possono avere infleunza sul rendimento scolastico e in particolare per le ragazze hanno effetti negativi maggiori che per i coetanei maschi.  Uno studio condotto dai ricercatori dell’American Psychological Association presso il Delaware Community College, prendendo in esame il comportamento di 211 ragazze e 192 ragazzi tra i 13 e i 16 anni  con  analoghe abitudini di vita e abitudini nell’uso mezzi tecnologici, ha messo in evidenza come i ragazzi tendono ad usare gli sms per comunicazioni pratiche mentre le ragazze si lasciano maggiormente coinvolgere emotivamente con conseguente calo dei voti.

Questi dati, seppure meritevoli di approfondimenti, possono risultare interessanti perché fanno riflettere sulle conseguenze di un uso continuo delle tecnologie come i cellulari. Infatti si corre il rischio che le attività della giornata non risultino mai separate con l’effetto di una sorta di sovraccarico emotivo e/o di maggiori distrazioni. Il problema potrebbe essere risolto concentrando l’attenzione sulle attività e le relazioni nell’ambito scolastico evitando di usare il cellulare durante le ore di lezione e rinviando il suo uso ad orari extrascolastici.

Scritto da: Letizia Mannino

Aperto il Sinodo sulla famiglia

Si è aperto oggi il Sinodo sulla famiglia argomento al quale Papa Francesco sta dedicando molta attenzione. Di seguito alcuni stralci del discorso del Pontefice tratti dall’articolo ‘Il Papa: “La Chiesa non punta il dito per giudicare gli altri” del Corriere della Sera.

MESSAGGIO FINALE, 'LA CHIESA NON DEVE ESCLUDERE NESSUNO'l Papa parla di un mondo fatto «di tanti progetti ambiziosi, ma poco tempo per vivere ciò che è stato realizzato; tanti mezzi sofisticati di divertimento, ma sempre di più un vuoto profondo nel cuore; tanti piaceri, ma poco amore; tanta libertà, ma poca autonomia». (…)  «sono sempre più in aumento le persone che si sentono sole, ma anche quelle che si chiudono nell’egoismo, nella malinconia, nella violenza distruttiva e nello schiavismo del piacere e del Dio denaro». La famiglia è «l’icona» di questa solitudine: «Sempre meno serietà nel portare avanti un rapporto solido e fecondo di amore: nella salute e nella malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella buona e nella cattiva sorte. L’amore duraturo, fedele, coscienzioso, stabile, fertile è sempre più deriso e guardato come se fosse roba dell’antichità. Sembrerebbe che le società più avanzate siano proprio quelle che hanno la percentuale più bassa di natalità e la percentuale più alta di aborto, di divorzio, di suicidi e di inquinamento ambientale e sociale».

Scritto da: Letizia Mannino

Troppa… centralità

cntralità

Scritto da: Letizia Mannino

Troppo computer a scuola non aiuta apprendimento

http://www.dreamstime.com/stock-photos-books-laptop-image28697153Da uno studio dell’Ocse (Organizzzione per la cooperazione e lo sviluppo economico) emergerebbe che l’apprendimento peggiora nelle classi dove si usa troppo la tecnologia.

Sul quotidiano ‘ La Repubblica’ l’articolo ‘Se il pc a scuola non aiuta i ragazzi: Risultati peggiori in lettura e scienze’ che riporta alcuni  dati comparativi sui test Pisa da cui risulterebbe che i quindicenni che usano moderatamente il computer a scuola tendono ad avere un miglior apprendimento dei coetanei che lo usano poco o nulla, ma  invece gli studenti  che lo utilizzano in modo intenso tendenzialmente peggiorano nella lettura, in matematica e nelle scienze. Sembrerebbe quindi che alla lunga un uso intenso del computer a scuola non contribuisce necessariemente a un miglioramento dell’appredimento.

Fonte ‘La Repubblica’, “Se il pc a scuola non aiuta i ragazzi: risultati peggiori in lettura e scienze”

Per approfondire, ‘La Repubblica’ – “Scuola, l’exploit dei quindicenni italiani: balzo nelle prestazioni secondo i test Pisa”

Scritto da: Letizia Mannino

Insonnia… da social?

socializzazione

Sull’Agenzia di Stampa Adnkronos Salute un breve articolo “Rovinano il sonno, Fb e Twitter da vietare ai ragazzi di sera”, riporta la notizia di una ricerca presentata alla ‘British Psychological Society Conference’ di Manchester e condotta su 467 teenager da cui emerge che connettersi ai social network la sera aumenta il rischio di insonnia nei ragazzi e potrebbe condurre a patologie più gravi, come depressione e ansia.

Nell’articolo si legge che il 90% dei ragazzi è online e che la paura di essere dimenticati fa sì che i cosiddetti ‘millenial’ cerchino di prolungare il tempo passato su internet per mantenere un contatto con gli altri.

Questo dato potrebbe far inquadrare la questione in un modo un po’ diverso. Come se il problema non fosse tanto che passare molte ore su internet mette a rischio di insonnia, ansia o depressione, ma che l’insicurezza e il bisogno di accettazione, in qualche modo fisiologici in adolescenza, fanno sì che i ragazzi utilizzino le moderne tecnologie per verificare il livello di ‘popolarità’, prolungando a tal fine la permanenza online.

Scritto da: Letizia Mannino

Sondaggio sulla scuola ‘vista’ dai banchi

aula scuolaIl quotidiano il ‘Corriere della Sera‘ riporta i dati di un’indagine che indaga la valutazione della scuola da parte delle famiglie, genitori e studenti, attraverso un sondaggio realizzato dagli autori del libro ‘La ricreazione è finita, scegliere la scuola, trovare il lavoro’ con il contributo di Duepuntozero Doxa e il supporto del Forum della meritocrazia.

Alcuni dati emersi dagli intervistati sono: il 61 % ritiene che i test invalsi siano utili, il 74% degli studenti ritiene che uno dei principali problemi della scuola è la qualità dell’insegnamento e degli insegnanti, il 66% degli italiani ritiene che la scuola non riesce a far acquisire le competenze che servono nella vita e nel lavoro, il 68% degli studenti ritiene che i voti rispecchino poco la preparazione perchè ogni insegnante ha un suo ‘metro di giudizio’, il 37% degli italiani si dichiara favorevole a valutare la scuola con indicatori ‘oggettivi’. Il sondaggio riporta anche le diverse valutazioni tra insegnanti e famiglia sullo stesso argomento.

Articolo: Corriere della Sera, La scuola (e la riforma) viste dalle famiglie

 

Scritto da: Letizia Mannino

Allarme ‘sexting’

diffusioneL’Agenzia di stampa Adnkronos Salute nell’articolo Scambio di foto e video hot, è allarme sexting tra i ragazzi parla del fenomeno del ‘sexting’ (scambio attraverso cellulari e/o internet di video, foto o testi  dal contenuto sessualmente esplicito) purtroppo sempre più diffuso tra i ragazzi italiani.  Fenomeno che sembra essere difficilmente individuabile dai genitori e molto spesso sottovalutato nelle sue gravi conseguenze da giovani e adulti.

Piero Stettini, professore di Psicologia generale e Psicologia clinica presso l’Università di Genova e componente del Consiglio direttivo della Fiss mette in evidenze diversi aspetti del fenomeno del ‘sexting’ tra cui l’eccessiva semplificazione che ne viene fatta dai media.

Tra i diversi punti critici affrontati dal professore, nell’articolo viene citato il pericolo costituito da una forma di sessualizzazione precoce e inoltre viene evidenziato che un “Altro rischio è quello di una sessualizzazione dove le emozioni sessuali sono sempre più sganciate dalla fisicità, dalla presenza reale e corporea dell’altro, con una frammentazione che può favorire una oggettivazione sino alla mercificazione dei corpi, in particolare di quello femminile”.

Scritto da: Letizia Mannino