Secondo uno studio pubblicato su Science le coppie di sposi avrebbero già degli indicatori, anche se spesso non ne sono consapevoli, per capire se il loro matrimonio sarà felice.
Lo studio condotto dall’équipe di Matthew J. Shaffer ha seguito per 4 anni 135 coppie del Tennesse (Stati Uniti) che si erano appena sposate. E’ stato chiesto loro di valutare nel tempo la qualità del loro rapporto che poteva andare da 1 (molto infelice) a dieci (molto felice). Lo studio ha messo in evidenza che il livello consapevole di valutazione era meno attendibile di quello inconsapevole. Per valutare quest’ultimo hanno mostrato alle coppie della ricerca la foto del partner, per un breve tempo, e successivamente la persona intervistata doveva dire dire se una parola, per esempio “delizioso” o “disgustoso” era positiva o negativa.
Secondo i ricercatori i tempi di reazione nella classificazione delle parole erano indicativi della disposizione inconsapevole/automatica verso il partner. Dallo studio è emerso che i coniugi che inizialmente a livello automatico erano più scontenti si sono rivelati successivamente meno soddisfatti del rapporto. Quindi il lavoro dei ricercatori sembra dimostrare che le capacità predittive dell’atteggiamento automatico sembrano essere un po’ più affidabili di quelle consapevoli; anche se spesso non vengono tenute in adeguata considerazione.
Fonte: Internazionale 6/12 dicembre 2013
Effettivamente talvolta le coppie già dal momento del matrimonio (o della convivenza) hanno dei dubbi o non sono pienamente convinte del passo che stanno compiendo. Indubbiamente gli stati emotivi che caratterizzano un rapporto affettivo possono essere complessi e ambivalenti. Ma non sarebbe importante che almeno all’inizio del rapporto ci fosse un’adeguata convinzione e fiducia?
Di: Letizia Mannino
Come ci ricorda l’immagine che accompagna la notizia “l’essenziale è invisibile agli occhi”! Vedere col cuore non è facile , ma il matrimonio o è questione di “cuore” o non è !Notizie come questa, opportunamente commentate, dovrebbero produrre un’inversione di rotta rispetto alla ricerca delle motivazioni che spingono un uomo e una donna al “grande passo”. Ma non basta una notizia, è un impegno educativo ad ampio raggio che può darci la speranza che le coppie del futuro siano più felici.