La timidezza può costituire un ostacolo per gli studenti, si sa.
Per far fronte alla difficoltà degli allievi più timidi che difficilmente alzano la mano per rispondere o fare domande il preside del liceo inglese Samworth Church Academy School di Mansfield, Barry Found ha vietato ai ragazzi di farlo e ha spiegato ai genitori che «le mani che si alzano sono sempre le stesse». Di altro parere Raffaele Mantegazza, pedagogo e professore all’università della Bicocca di Milano per il quale «alzare la mano è un modo per imparare a rispettare le regole».
E in effetti come decrive bene l’articolo del ‘Corriere della Sera’, “È giusto che gli alunni alzino la mano?” ci sono gli studenti sempre pronti a rispondere e altri che sono restii a farlo, o alzano la mano e la abbassano subito. Questo modo di comportarsi non dipende solo dalla preparazione ma anche da quanto si sente di potersi fare avanti.
E situazioni analoghe si porranno sempre nella vita, all’Università, riunioni di lavoro, assemblee di condominio e anche in famiglia, con il gruppo di amici.
Se è vero che la scuola deve favorire e facilitare l’espressione di tutti gli studenti andrebbe però considerato che alcuni problemi possono essere affrontati meglio individualmente in quanto espressione di timori e preoccupazioni che devono essere compresi e affrontati dal ragazzo/a. Le difficolta nel chiedere di intervenire per alzata di mano – per esempio – possono essere relative al timore di parlare in pubblico (classe), alla paura di sbagliare risposta, di fare brutta figura o di non essere considerati, ecc.
Diverso il discorso nelle scuole elementari, con i più piccoli, dove favorire il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i bambini può essere un modo per aiutarli a superare eventuali timidezze e a sviluppare una maggiore fiducia nelle propie competenze relazionali e cognitive.
Fonte:
‘Corriere della Sera’, “È giusto che gli alunni alzino la mano?”
‘Corriere della Sera’, “Basta con la mano alzata in classe: «Scoraggia gli studenti timidi»”
Di: Letizia Mannino