Bambini super impegnati in molteplici attività, studio delle lingue, musica, attività sportive ma che hanno una difficoltà grave: non riescono a socializzare, non sanno giocare con i coetanei. Questa carenza comporta un problema perché per entrare nelle scuole prestigiose giustamente servono anche le capacità relazionali; e allora cosa fare? Si trovano educatori che insegnino a giocare … Pare che tra le famiglie dell’alta borghesia di Manhattan succeda proprio questo. Tra le numerose attività che impegnano le giornate dei bambini adesso c’è anche imparare l’”arte” del gioco. Ma i bambini non dovrebbero avere bisogno che gli si insegni a giocare ma piuttosto che gli si lasci il tempo anche per giocare e avere qualcuno con cui giocare. Giustamente nell’articolo “Ma quali lezioni di gioco. Almeno nel divertimento lasciamo liberi i bimbi” si legge che forse quei genitori non hanno pensato di chiamare degli amici con figli per farli giocare o meglio ancora di giocare loro con i propri figli …
Le difficoltà che incontrano questi bambini nel giocare con i coetanei possono essere dovute ad un eccesso di organizzazione e pianificazione delle giornate in attività che alla fine lasciano poco spazio al gioco. Invece è anche giocando che i bambini imparano a socializzare. Non ci dovrebbe essere bisogno di insegnare a giocare … piuttosto si impara giocando …
Purtroppo con una certa frequenza si osservano dei tentativi di risoluzione di un problema che non sono altro che un perseverare nei comportamenti che hanno prodotto il problema stesso … in questo caso, incrementare le materie di insegnamento!
Di: Letizia Mannino